Quattro puntate per rivoluzionare la tv con il più classico dei varietà
Arriva a viale Mazzini con l’aria del ragazzino che ha marinato la scuola. Maglietta grigia col vecchio monoscopio della tv, capelli brizzolati ben pettinati. Si piazza davanti al cavallo simbolo della Rai per la foto di rito, stavolta senza toccagli gli attributi, come fece in passato a mo’ di rito scaramantico. Prende in giro i membri del Consiglio d’Amministrazione che, in vista della caduta del governo, sono a suo dire venuti alla conferenza stampa col trolley già pronto sotto la sedia.
Su tutto e tutti può scherzare il mattatore Rosario Fiorello, pronto a dare una sferzata all’asfittica programmazione di Rai1, dal 14 novembre per 4 lunedì in prima serata, col suo Ilpiùgrandespettacolodopoilweekend. Sono passati sette anni dal suo ultimo grande varietà sulla rete ammiraglia della tv pubblica ma, alla soglia dei 52 anni, Fiorello è pronto a scatenare la sua “febbre del lunedì sera” dal mitico Studio5 di Cinecittà, il preferito di Fellini.
«Un varietà ad ampio raggio, come l’antibiotico» l’ha battezzato lo showman siciliano, che non si è fatto mancare nulla: un’orchestra di cinquanta elementi diretta dal suo amato “folletto” Enrico Cremonesi, le coreografie del mitico creatore dei Momix, Daniel Ezralow, 1600 persone a scaldare in diretta la platea e una sfilza di ospiti-amici. «In sette anni ho fatto una trentina di apparizioni su Sky, un migliaio di spettacoli dal vivo, serate ovunque e mi diverto su Twitter – spiega -. I social network mi hanno cambiato nei modi, sono molto più spregiudicato, quel pubblico non fa sconti a nessuno, ti guardano e ti insultano in diretta, ho imparato a convivere anche coi fischi».
Però ha deciso di tornare da mamma Rai… «Malgrado sia alle soglie dei 52 anni con ben 23 anni di carriera alle spalle – confessa – provo ancora un po’ di ansia da prestazione. Mi sono detto più volte ‘ma chi me l’ha fatto fare’ , ma so che a casa c’è ancora una bella fetta di pubblico che ama il grande show». Non gli pesa la sfida col Grande Fratello che, guarda caso, va in onda il lunedì alla stessa ora dallo studio di Cinecittà a pochi passi dal suo. «Non siamo contro nessuno, ma pro divertimento, la gente può scegliere e in tempo di crisi in tanti stanno a casa, se andavamo in onda in tempo di boom sarebbe stato pericoloso, tutti a riempire i ristoranti…».
La sua parola d’ordine resta comunque “cazzeggiare”, soprattutto dopo le 23.30, nella parte finale dello show. «Soprattutto con Giorgia, mia grande amica e con Michael Bublè, quasi un parente, con mio fratello Beppe e con Jovanotti, col tennista numero 1 al mondo Novak Djokovic, con Chris Martin e i suoi Coldplay, con il ballerino Roberto Bolle, con Tony Bennet, con Elisa e con i vip in sala ignari di venire coinvolti».
L’unico che forse teme un po’ è Benigni. «Per me è la prima volta sul palco con lui, si è rotto un piede, spero possa venire all’ultima puntata, ci vedremo tre giorni prima e decideremo cosa fare». A rassicurarlo e dargli manforte al suo fianco c’è anche lo staff di Twitter, dall’edicolante Cesare al benzinaio Er Pompa, all’ortopedico Fabione, al fioraio Tulipano.