Sembra proprio che questa dodicesima edizione del padre di tutti i reality show, cerchi nuove strade per spiccare il volo
Indubbiamente, il consistente calo di ascolti registrato durante le prime dirette del noto reality di Canale 5 potrebbe trovare la sua spiegazione più logica e immediata nello straordinario successo ottenuto da Fiorello con il suo show in quattro puntate, andato in onda in diretta concorrenza con il programma condotto da Alessia Marcuzzi. Non si può, però, credere che il trionfo dello showman siciliano sia l’unica ragione della perdita di ascolti di un reality in passato seguito con estremo interesse.
Non è infatti un mistero che, anche dopo il termine dello spettacolo televisivo di RaiUno, la situazione per il GF non sia significativamente migliorata. Le puntate del nuovo anno, introducendo svariate novità all’interno del gioco, avrebbe dovuto inaugurare una seconda fase del programma e segnare una svolta decisiva per una rinascita di ascolti, mentre la puntata del 9 gennaio ad esempio, è riuscito ad aggiudicarsi solo il 17% di share, lasciandosi, quindi, battere dalla fiction di Rai Uno “La figlia del capitano”, con il 19.8% di share.
A nulla è, quindi, servito l’ingresso di sei nuovi concorrenti in quella che, fino a non molto tempo fa, era la casa più spiata d’Italia, se non ad alimentare ulteriormente le voci di chi sostiene che il crollo sia da ricollegarsi alle scelte operate dagli autori per selezionare il cast di questa stagione. Difficile affermare con certezza se, con dei protagonisti diversi, la sorte di questo Grande Fratello sarebbe stata migliore. Ciò che, però, risulta evidente è che i tempi in cui i concorrenti di questo reality venivano scelti tra la gente comune ora sono ben lontani: ad essere “reclutati” sono principalmente, se non esclusivamente, persone non di certo estranee alle velleità del mondo dello spettacolo.
E se nelle prime edizioni, l’aver già partecipato a trasmissioni televisive, concorsi di bellezza e quant’altro pregiudicava la possibile partecipazione al gioco di Canale 5 e, talvolta, ne causava addirittura la squalifica, adesso si assiste esattamente al fenomeno inverso. Ogni concorrente risulta, infatti, regolarmente sponsorizzato da un’agenzia che, a tempo debito, si adopererà per sfruttare al massimo la notorietà ottenuta dal suo cliente durante la partecipazione al reality, facendogli percorrere quello scontato itinerario di ospitate televisive, serate in discoteca, calendari e relativi annessi e connessi che il telespettatore conosce ormai a memoria.
Tutto ciò, di certo, non giova ad innalzare il livello di credibilità di un gioco televisivo che, oramai, già di per sé, svela sempre di più un meccanismo falsato, studiatamente pilotato per assecondare le scelte degli autori che mirano a fare scalpore, anche e soprattutto a discapito della veridicità: situazioni assurde e paradossali riproposte fino all’inverosimile, palesemente progettate a tavolino e recitate (neanche troppo) ad arte per attirare l’attenzione di un pubblico che certe storie se l’è viste propinare da oltre dieci anni ed ora ne avrebbe anche, legittimamente, abbastanza.
Certo è che urge correre ai ripari quanto prima, se non si vuole rischiare che il forte collasso di ascolti di questa non proprio riuscita edizione del reality si traduca, ben presto, in coma profondo ed irreversibile. Si vocifera, a tal proposito, che la dirigenza Mediaset avrebbe pensato di spostare, a partire da febbraio, il giorno di programmazione dal lunedì al martedì sera, in concomitanza con la messa in onda della nuova edizione de L’Isola dei Famosi, Ballarò e le partite di Champions League.
Viene inevitabilmente da chiedersi come questa possa rivelarsi una mossa vincente qualora venisse effettivamente messa in atto, dal momento che, in tal caso, andrebbe a prospettarsi una spietata concorrenza per un reality già in netta crisi di ascolto, che di tutto ha bisogno, tranne che del colpo di grazia.