Che il cinema italiano abbia bisogno di una ventata d’aria fresca lo si dice da anni, non perché qualcuno ce l’abbia con i grandi Maestri del cinema italiano, ma più che altro perché c’è sempre la speranza di poter vedere qualche talento che possa dire qualcosa di nuovo nel nostro panorama. Marco Ponti aveva già dimostrato di essere qualcuno su cui poter contare nel momento del bisogno con il suo fortunatissimo esordio Santa Maradona, film che aveva ulteriormente lanciato nell’Olimpo la stella di Stefano Accorsi e fatto conoscere al grande pubblico Libero De Rienzo che, a dispetto del suo essere outsider a tutti i costi, si era già fatto benvolere da mamme e figlie per la sua partecipazione a una delle tante campagne della Barilla. Grande successo e, di conseguenza, grandi responsabilità, come direbbe il signor Parker al nipote Peter, ormai già diventato the “Amazing Spider-man”. Questo delirio letterario ha in realtà un senso, perché A/R – Andata + Ritorno deve moltissimo alla cultura pop, dal fumetto alla televisione ai cartoni animati. Ponti, al contrario di Massimo Troisi, non chiede scusa per il ritardo, anzi, non si fa neanche attendere più di tanto, confezionando un film veloce nella sua struttura, fresco, giovane e completamente fuori dagli schemi, in cui con piacere riprende molti meccanismi della commedia per poter mettere su un film di genere in totale libertà, omaggiando oltretutto un capolavoro come I soliti ignoti, non a caso il personaggio di De Rienzo si chiama Dante Cruciani, come Totò nel film di Monicelli).
Lo fa mettendo in scena una coppia bella e simpatica, con Vanessa Incontrada che non doppiata è davvero bravissima (confermando la poca lungimiranza di Pupi Avati che non volle la sua voce ne Il cuore altrove) e Libero De Rienzo che fa Libero De Rienzo e che con grande naturalezza diventa una sorta di Alan Ford solo un po’ più basso. Insieme mandano avanti questa storia un po’ folle di prestiti da restituire, colpi di fulmine e amicizia che in alcuni momenti sembra non avere né capo né coda, ma fa divertire e lascia di buon umore. A/R è in realtà un film collettivo, la cui buona riuscità è legata proprio alla carica di simpatia che la banda che vediamo sullo schermo riesce a trasmetterci, facendoci ulteriormente apprezzare la bellezza delle immagini, lo stile ricercato e il montaggio molto ritmato, tutte cose che nel loro insieme ci fanno soprassedere su una sceneggiatura a tratti volutamente infantile, cinematograficamente parlando. Il gruppo TNT di contorno viene impreziosito dalle presenze di Kabir Bedi, una leggenda, e Remo Girone, uno di quegli attori italiani di cui è bene che il cinema non si dimentichi. Sullo sfondo Torino, insieme a Genova la città più cinematografica d’Italia. Direi che c’è tutto. Adesso bisogna solo andare al cinema…e ritornare.
di Alessandro De Simone