Quando un sogno si avvera, ci tocca tenercelo! Ce lo ricorda in tutta la sua dolcezza Kate “The Rules of Attraction” Bosworth nei panni di Rosalee Funch, impiegata nel supermarket diretto da Pete (Topher Grace), follemente, quanto segretamente, innamorato di lei. Il giorno che quel maledetto concorso la porrà su un volo per Los Angeles per una serata insieme al suo divo, “l’acrilico” Ted Hamilton, la vita della sua tranquilla cittadina di provincia non sarà più la stessa. Anche perché il divo in questione deve far credere al mondo di potersi ancora innamorare di qualcuno, noncurante dei sentimenti della sua ‘cavia’. Quello che invece vogliono far credere a noi è che questo film abbia le carte in regola per superare la prima settimana di proiezione. Il difetto di questo tipo di commedia romantica è la sua struttura troppo semplificata, ad iniziare dalla poca cura rivolta alla costruzione del rapporto tra i protagonisti, una pecca che ritroveremo purtroppo anche in Un principe tutto mio.
Le svolte sono troppo prevedibili per risultare coinvolgenti e i collegamenti tra l’una e l’altra situazione sono altrettanto scontati. Il regista australiano Robert Luketic sembra aver capito dall’esperienza ne La rivincita delle bionde che la soluzione di una buona commedia dai toni leggeri si risolva nella scelta di attori bravi a non “esagerare” nei loro ruoli. Ebbene possiamo dire in questo caso che sia Bosworth che Duhamel sono così anonimi da far risaltare fuori misura tutti gli altri: Ginnifer Goodwin e il simpaticissimo Sean Hayes di Will & Grace, catturano l’attenzione e detengono il merito di tutte le risate del film. Altro tratto caratteristico della categoria light-romantic-comedy è quella sottile frattura sociale tra il mondo patinato e un po’ folle delle grandi città, in questo caso una Los Angeles immersa nelle sue scelleratezze, e la vita di provincia del West Virginia, dove solo lì la gente sembra normale: qualcosa di paragonabile a quanto visto in Tutta colpa dell’amore. Nell’eterna lotta mediatica tra l’essere e l’apparire film come Appuntamento da sogno, o il prossimo 30 anni in un secondo, ci insegnano a guardarci intorno prima di dire «magari…»
di Alessio Sperati