Il gioco si fa serio per Blade. Questa volta è Dracula in persona a scomodarsi per rendere la vita più difficile all’unico vampiro diurno sulla faccia della terra, interpretato dall’inossidabile Wesley Snipes. La comunità di vampiri ha trovato la tomba del suo capostipite e lo riporta in vita (molto facilmente diremmo) per lasciarsi condurre alla supremazia sulla razza umana. Per l’occasione la storia del principe di Valacchia subisce alcune variazioni sul tema e curiosamente veniamo a sapere che egli si sarebbe volontariamente addormentato, allondanandosi da un mondo che lo disgustava e ritirandosi nella terra dell’odierno Iraq. Un’ottima scelta. Anche Blade si rende conto di aver bisogno di aiuto, ed ecco arrivare dal nulla un’organizzazione anti-vampiri guidata da Hannibal King (Ryan Reynolds) e dalla figlia di Whistler, Abigail (Jessica Biel). Per il terzo film ispirato all’ormai famoso fumetto Marvel, è David S. Goyer (autore delle sceneggiature degli altri due) a passare dietro la macchina da presa. Fanatico dei fumetti più gotici e moderni, Goyer fonda la sua reputazione su film dal ritmo elevato e dai contenuti avventurosi e fantastici come Crow: City of Angels e Dark City. Anzi, durante la stesura di Blade Trinity, Goyer ha anche scritto insieme a Christopher Nolan uno dei film più attesi dagli appassionati del fumetto, Batman Begins.
Nella sua carriera Goyer ha unito horror (Puppetmaster), arti marziali (Kickboxer 2) e fantascienza (Mission to Mars), una miscela perfetta per un film come Blade Trinity. Peccato che il regista in questione non riesca a conservare abbastanza lucidità per realizzare una storia che abbia originalità e un tasso di realismo accettabile. La suprema ammirazione per la sua creatura lo ha spinto al concepimento di un museo del “bladismo” più estremo, dove anche il Signore delle Tenebre, tradizionalmente ben più celebre, ne copia le fattezze da rock star ed inizia a lottare, anche lui, a colpi di kendo e karate, contro i suoi sempre più numerosi adepti. In un film dove il numero di calci supera quello delle parole, i contenuti sono facilmente immaginabili. Il giovanissimo cast è ben assortito per accontentare ambo i sessi con le scene più ammiccanti che comprendono una buona esibizione della fascia addominale di Reynolds e una Biel in atteggiamenti iperaggressivi. Chi ha apprezzato gli altri capitoli della serie potrà trovare Blade Trinity un film piuttosto divertente e scorrevole, forse anche il migliore dei tre. Altrimenti lasciate stare.
di Alessio Sperati