L’alta moda sfila a rotelle per sconfiggere la paralisi
«Vogliamo far progredire la ricerca sulla lesione midollare e rimetterci in piedi quanto prima». È determinato Fabrizio Bartoccioni, presidente della Fondazione Vertical, a raggiungere il suo scopo. Inarrestabile sulla sua sedia a rotelle, stavolta ha coinvolto l’alta moda portando in passerella abiti di grandi firme indossati da sensuali modelle che hanno sfilato in coppia, una in piedi e una in carrozzina.
«Desideriamo essere belli, meritare anche noi l’alta moda e raccogliere con la moda fondi e nuovi sostenitori» ha dichiarato aprendo la seconda edizione di Modelle & Rotelle, premiata anche dal Presidente della Repubblica Napolitano, che ha fatto sfilare sulla passerella dell’hotel Sheraton di Roma uno stuolo di sensuali e bellissime ragazze negli elegantissimi e comodi abiti creati apposta per loro da Balestra, Gattinoni, Mattiolo, Giada Curti, Ciambella, Taslaq, Crivelli, Sapone, Lettieri, Iaboni. L’occasione per consegnare simbolicamente un corposo assegno con i soldi raccolti a due ricercatori italiani che stanno tentando nuove strade per rimettere in sesto le tante “carrozzerie” e i “motori” paralizzati dalle lesioni vertebrali.
«Il mondo apparentemente effimero della moda ha dimostrato di essere un osservatorio molto attento dei pregiudizi sulle diverse abilità, in grado di proporre un momento di alta integrazione e proclamazione della bellezza e dei valori umani» ha commentato Valeria Mangani, vicepresidente di Altaroma. «La sedia a rotelle è una semplice estensione della modella e del suo vestito – sostiene la consigliera di Roma capitale, Gemma Azuni -. Attraverso essa si crea un tutt’uno armonioso, femminile ed elegante».
Come contraddirla, vedendo sfilare le venti ragazze belle e fiere negli abiti da sogno cuciti, praticamente, loro addosso. «Da sempre la bontà del bello m’incanta, la bellezza del buono mi commuove. In questa iniziativa benefica, ludica e originale, si direbbe che le due percezioni s’intersechino, delineando un evento che sono particolarmente lieto di poter concorrere a festeggiare» ha scritto Andrea Bocelli che, impossibilitato a intervenire di persona alla serata, ha voluto comunque porgere per lettera una saluto e un sorriso.
«L’allegria è una cosa molto seria – ha aggiunto l’artista -. Essere, se non proprio felici, quantomeno sereni e anche ostinatamente ottimisti, per tutti noi che condividiamo l’avventura meravigliosa d’essere coinquilini sulla Terra, è una conquista essenziale, qualcosa che può davvero cambiarci la vita». Sottolineando che la tristezza denuncia il proprio egoismo, ha ricordato quanto la gioia sia contagiosa, proprio come il fare del bene. Bocelli ha definito questa speciale passerella «Una luccicante pista di decollo. Perché – ha sottolineato -, in piedi o seduti poco importa, si può tutto: non solo camminare, ma anche volare».