Ricordate Sister Act, Suore in fuga, A qualcuno piace caldo e Thelma e Louise? Metteteli insieme e avrete l’idea di una commedia semplice dallo stile un po’ retrò com’è Connie e Carla, (dis)avventura di due amiche con la passione comune per il canto, dagli esordi alla mensa scolastica, alle ridicole esibizioni nelle sale di attesa degli aeroporti, con motori roboanti ad accompagnare gli acuti, fino al disastro, all’uccisione del loro impresario, e unico vero fan, per mano del mafioso di turno. Testimoni del truce delitto, le due donne si rifugeranno a Los Angeles all’insaputa di famiglie ed amanti, e qui si costruiranno una doppia identità come “drag queen” in un locale di travestiti, dove in poco tempo diverranno vere e proprie star. Nia Vardalos, la sceneggiatrice candidata all’Oscar e protagonista di Il mio grasso grosso matrimonio greco, torna in Connie e Carla nel triplice ruolo di sceneggiatrice, protagonista e produttrice esecutiva, offrendo la sua presenza scenica, l’autoironia e il suo innegabile talento nel offrire un divertimento con sottile risvolto sociale accanto ad una spumeggiante Toni Collette.
Connie e Carla sono le “intruse” in un mondo che non appartiene a loro ma che inconsapevolmente le pone su un piedistallo. Attraverso l’espediente del travestitismo – trucco e parrucca sono in molti film le chiavi di ingresso per la stanza dei segreti – si trovano ad attraversare le barriere sociali di una realtà, quella del gay world di Los Angeles, entrando a contatto con personaggi capaci di non prendersi mai troppo sul serio e di esprimere una drammaticità senza eguali: la solitudine e il rifiuto dell’omosessualità da parte della stessa famiglia di origine è un ‘topos’ ricorrente. Il regista Michael Lembeck con cui la Vardalos aveva già lavorato nella sitcom Two Guys and a Girl è all’altezza della situazione e gira con semplicità alternando generi diversi con disinvoltura: si va dall’action, al dramma, al musical, fino al sentimento, rappresentato artisticamente nelle scene dove è presente David Duchovny. Il cast di drag è esilarante e la colonna sonora gradevole con arrangiamenti da Oklahoma, Cabaret, Funny Girls e Gypsy.
di Alessio Sperati