Le sale italiane sono in questo periodo riempite dalle commedie dello sceneggiatore Judd Apatow il quale, dopo l’originale 40 anni vergine, si è fatto prendere dalla moda del remake. Così la commedia Non rubare…se non è strettamente necessario con George Segal e Jane Fonda (1977) viene adattata all’epoca dei crack finanziari del tipo Enron nel divertente Dick & Jane: operazione furto. Un onesto lavoratore, Dick Harper (Jim Carrey) viene promosso, dopo quindici anni di gavetta, al ruolo di vicepresidente della multinazionale Globodyne, ma all’indomani del lieto evento la stessa grande azienda dichiara bancarotta costringendo Dick, ora uomo-immagine della ditta, a ripetute e imbarazzanti interviste su rete nazionale. La verità è che il capo, Jack McCallister (Alec Baldwin), è scappato col malloppo mettendo in crisi un’intera nazione. La famiglia Harper è la prima a rimetterci tutto il suo benessere: casa, auto, tv al plasma e conoscenti vari. Dopo aver tentato con lavoretti qua e là (lui finisce dal centro accoglienza clienti di un impermercato e a fare l’operaio tra gli immigrati sudamericani, lei si spaccia per un’ insegnante di Tae Bo e si presta alla sperimentazione di un nuovo tipo di botulino), i congiugi Harper si improvvisano rapinatori. I novelli Bonnie e Clyde ci mettono un po’ per affinare la loro tecnica, ma nel frattempo i loro folli tentativi fanno davvero divertire. A far ridere è la solita comicità plastica di Carrey supportata da una Tèa Leoni dotata di una grande autoironia. Anche Alec Baldwin, al suo terzo ruolo da cinico presidente d’azienda dopo The Aviator ed Elizabethtown, fa la sua figura. Con i presupposti limiti da favoletta a lieto fine, il film di Dean Parisot cattura con un buon ritmo di base, tanti momenti esilaranti e una sottile satira al capitalismo spietato. Se amate il Jim Carrey modello Ace Ventura vi divertirete parecchio.
di Alessio Sperati