Viaggio di introspezione e sfogo artistico del regista esordiente Jordan Roberts, Around the Bend è una dark comedy generazionale basata sul confronto dei quattro maschi di casa Lair interpretati da Michael Caine, Christopher Walken, Josh Lucas e il piccolo Jonah Bobo. Scritto poco dopo la scomparsa del padre dell’autore/regista, Around the Bend segue la famiglia Lair in un “reality road-trip” attraverso tappe descritte nel testamento del vecchio Henry (Caine), un viaggio alla scoperta dei luoghi che hanno caratterizzato l’esistenza stessa della famiglia Lair. Unica presenza femminile nel film è l’infermiera Katrina appassionata di film horror e modello di una femminilità inesistente non intrusiva ma anzi partecipe di un mondo di esclusività maschile. L’ago della bilancia è il cinico Turner (Walken) scomparso da trent’anni e ora tornato per realizzare le ultime volontà del suo vecchio. Costretti a stare uno accanto all’altro dalla grave perdita, questi uomini così diversi si riveleranno segreti devastanti, faranno scoperte incredibili e, proprio come lo stesso Henry desiderava, si ritroveranno.
Around the Bend è un film delicato, umile e sincero, dove un cast di talentuosi attori non basta tuttavia a fornire spessore e ritmo ad un plot eccessivamente povero. Il fatto di girare per gli aridi paesaggi del Nuovo Messico a disseminare le ceneri di nonno Henry è probabilmente la situazione che meglio dimostra, secondo Roberts, l’aridità di una famiglia di divorziati dove per giunta il secondo elemento per anzianità manca da trent’anni, ma tale situazione non è sufficiente in questo caso a creare le dinamiche di un film efficace. L’elemento rituale prende il sopravvento sul resto, rimescolando le carte del passato e futuro di Turner e Jason. Il passato viene messo in luce da nuove sconvolgenti rivelazioni preordinate dallo stesso Henry con la visita ad alcuni luoghi chiave, il futuro è rappresentato dall’eredità spirituale del piccolo Zach che fa del posto più brullo del loro viaggio, una pista da ballo che rende l’idea di quella aridità affettiva in cui è venuto al mondo, il punto di partenza per nuovi ritmi vitali, mescolando lacrime a sorrisi.
di Alessio Sperati