Appuntamento il 6 luglio a Taormina per la consegna dei premi
Testa a testa tra Paolo Sorrentino con La grande bellezza e Giuseppe Tornatore con La migliore offerta con nove candidature ciascuno ai Nastri d’Argento 2013 che saranno assegnati dai giornalisti iscritti al SNGCI e consegnati il 6 luglio al Teatro Antico di Taormina (in onda in tv in seconda serata il 13 luglio). Nelle cinquine annunciate l’altra sera al MAXXI di Roma, ben 35 i film con almeno una nomination tra i 108 usciti fra il 1° giugno 2012 e il 23 maggio. E sono ben 42 le opere prime uscite in sala selezionate.
Tra i cinque titoli più candidati al premio per il “regista del miglior film” anche Bella addormentata di Marco Bellocchio e Viva la libertà di Roberto Andò. Premiato come “Film dell’anno” Io e te di Bernardo Bertolucci, e premi speciali alla carriera a Roberto Herlitzka, a Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto per Venuto al mondo e un Nastro “straordinario” a Toni Servillo. Per sostenere il cinema italiano in questa 67ma edizione sono state cancellate le categorie internazionali puntando sul cinema della nuova generazione, come dimostra la candidatura tra i “grandi” di un outsider come Claudio Giovannesi con la sua opera seconda Alì ha gli occhi azzurri.
Tra i più candidati con sei nomination anche Miele di Valeria Golino, opera prima da regista dell’attrice, accolta con grande successo anche a Cannes e Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, sorpresa al botteghino malgrado la stagione particolarmente difficile per il cinema in sala. Tra le opere prime in gara Pulce non c’è di Giuseppe Bonito, L’intervallo di Leonardo Di Costanzo, Razzabastarda di Alessandro Gassmann, La città ideale di Luigi Lo Cascio.
Aniello Arena, Raoul Bova e Marco Giallini, Luca Marinelli, Valerio Mastandrea e Francesco Scianna sono i cinque candidati protagonisti. Margherita Buy, Laura Chiatti, Laura Morante, Kasia Smutniak e Jasmine Trinca sono candidate come “attrici protagoniste”. Nella “cinquina” delle non protagoniste: Claudia Gerini, Sabrina Ferilli, Anna Foglietta, Eva Riccobono e Fabrizia Sacchi. Attori non protagonisti: Stefano Altieri, Carlo Cecchi, Fabrizio Falco, Michele Riondino e Carlo Verdone.
Attenzione ancora una volta alla commedia con un ventaglio di scelte che va oltre la pura comicità a Benvenuto Presidente di Riccardo Milani, Buongiorno papà di Edoardo Leo, Tutti contro tutti, esordio alla regia di Rolando Ravello, Una famiglia perfetta di Paolo Genovese. A quattro giovanissimi esordienti va il premio “Biraghi” : Jacopo Olmo Antinori (Io e te di Bernardo Bertolucci), Giulia Valentini e Filippo Scicchitano (Un giorno speciale di Francesca Comencini), Rosabell Laurenti Sellers (Buongiorno papà, Gli equilibristi, Passione sinistra).
Novità di quest’anno il premio MusicaLuce, istituito da Istituto Luce-Cinecittà e la Tv on demand Cubovision, consegnato durante il gala dei Nastri d’Argento al Maxxi di Roma al film Il Matrimonio di Gianfilippo Guadagno (con la musica di Camici e Jahier) che racconta i cambiamenti della nostra società attraverso l’evoluzione dell’istituto del matrimonio. Ospiti d’onore della serata al MAXXI, Fabio Grassadonia, Antonio Piazza, autori di Salvo, applaudito e premiato a Cannes, e i produttori Fabrizio Mosca e Massimo Cristaldi, che hanno rischiato su un progetto vincente e di qualità.
Emozionati per le nomination le giovani promesse, ormai conferme, del cinema italiano. «Il film di Valeria ha un valore enorme per me – spiega Jasmine Trinca, protagonista di Miele – perché posso rappresentare qualcosa di fondamentale per me. Più che i premi e la carriera mi interessa stare bene con la mia coscienza, con la mia idea di cinema. C’è più che speranza per il futuro del nostro cinema, ma va supportato con un cambio di direzione, ripartendo da una nuova idea di cultura, di educazione».
Luigi Lo Cascio non si aspettava una nomination per La città ideale, il suo primo film da regista. «È una cinquina forte, spero di essere all’altezza. Non aveva pensato di fare il regista, è stata una scelta che ho fatto dopo aver scritto la storia, spero di scriverne un’altra e comunque continuerò a fare l’attore». Il suo invito alla politica è «Ricominciare a pensare all’importanza della cultura, alle scuole, all’università e a tutte le arti, con un atteggiamento diverso. Per fortuna ci sono produttori che credono che certe storie sono ancora importanti».
Non ci sta a venir chiamato “giovane” il quarantenne Rolando Ravello. «Non mi aspetto di vincere ma speravo in una candidatura –ammette l’autore, regista e interprete di Tutti contro tutti -. Spero che si faccia largo anche a talenti più giovani di me, sarebbe bello poter debuttare a vent’anni, è assurdo riuscirci solo a 40. Al cinema auguro di ritornare a raccontare storie, senza inseguire il mercato, che poi si fa sulle storie». Non ha nulla da dire ai politici che tirano le fila del settore. «Perché parlare di loro, ma cosa tirano, mi sembra che in questo momento ci sia gente che vuole tirare qualcosa a loro». A luglio comincerà a girare il suo secondo film, scritto da Paolo Genovese, Edoardo Leo e Edoardo Falcone, con Leo e Ambra Angiolini. «È un film su commissione – racconta -, mi hanno chiamato per far solo la regia, è una commedia sentimentale dai toni delicati, che scalda il cuore, tratta da un lavoro teatrale di Massimiliano Bruno. Siamo tutti amici da sempre, siamo cresciuti insieme, è bello portare avanti questo gruppo».