Mai come in questi ultimi mesi il cinema italiano ha parlato giovane. Da lo stravisto Ho voglia di te a Notte prima degli esami oggi, passando per Lezioni di volo è tutto un rincorrere il così detto ambiente post adolescenziale dai 17 anni in su. Last Minute Maroccodi Francesco Falaschi (nelle sale dal 13 aprile con 150 copie) s’introduce in un certo senso in questo filone, dando vita però ad una commedia particolarmente godibile e strutturata con attenzione sulla complessità e varietà dei rapporti umani. Nonostante la presenza del trio giovane formato da Lorenzo Balducci, Daniele De Angelis e Nicolas Vaporidis, il film si concentra con particolare attenzione sulla figura infantile e disorientata di un padre non completamente conscio del suo ruolo interpretato da Valerio Mastandrea. Sfuggendo ad omologazioni e caratteri stereotipati, Falaschi e la sceneggiatrice Carla Giulia Casalini elaborano un film onesto che, attraverso il ritmo e la leggerezza della battuta, riesce a veicolare un messaggio ed un malessere tipico di una generazione a cui viene chiesto troppo spesso di tenere testa a dei genitori infantili ed eccessivamente stupiti. Tutto inizia in una mattina d’estate quando Giacomo, Valerio e Andrea decidono di partire per il Marocco con l’amico Samir e la sua famiglia. Un’ avventura legittima e coinvolgente per i ragazzi, se non fosse che Valerio ha volutamente “dimenticato” di avvisare una madre con l’ossessione del controllo ed un ansia imperante. Dall’altra parte c’è un padre troppo impegnato a rincorrere sogni da bio-architetto per ricordare impegni e compleanni, e che mette a tacere la sua coscienza con la facile erogazione di denaro. Le cose cambieranno radicalmente quando l’angosciante Valeria spedirà il distratto ex marito Sergio in Marocco per rincorrere il figlio fuggito. L’incontro con l’oriente, con i suoi ritmi più blandi e con una cultura che vive tra modernità e tradizione cambieranno le carte in tavola nella vita di tutti, offrendo la possibilità di guardarsi con più coraggio sotto un cielo diverso. ” Il tema portante di questo film è la possibilità di dare una svolta alla propria vita anche in età adulta. – dichiara Falaschi– E’ un processo che interessa soprattutto Valeria e Sergio, ma tutti finiranno il loro percorso con qualche cosa che genera un punto di vista diverso sulle cose”.
Ma la sceneggiatura della Casalini si basa anche su altre due elementi che certo non possono essere definiti sottotesti: l’eterno ed emblematico rapporto padre e figlio e la più moderna contaminazione culturale. Posto che tutti e tre gli attori più giovani desiderino un “padre che faccia il padre, un uomo che deve capire ed educare evitando il ruolo dell’amico” particolare come sempre è il commento di Matandrea sul suo primo ruolo da genitore:” Il mio è un padre decisamente anomalo. Dovevo essere un padre non padre e credo di esserci riuscito in pieno. E’ stata un’occasione per raccontare i genitori di oggi. In definitiva non credo proprio ci sia un padre meno padre di me”. Sergio/Valerio, l’uomo che sembra un altro nel deserto, ma come lui stesso chiarisce in una delle migliori battute del film anche un marocchino sarebbe un uomo diverso sulla tangenziale, a contatto con sabbia e roccia scopre un universo che gli offre per la primo volta il coraggio di essere padre e uomo libero. Dunque, se pur confezionato nel rispetto delle regole della commedia, Last Minute Marocco si distingue nettamente dal cinema più commerciale ricordato all’inizio. ” Il cinema commerciale ha il dovere di esistere – chiarisce Mastandrea – purchè ci sia anche dell’altro sul. In caso contrario si creerebbe un’ omologazione dei caratteri e delle storie. Con altro non mi riferisco necessariamente al così detto film d’autore dove si parla dopo venticinque minuti dall’inizio, ma a film come questo. Per ottenere una realtà del genere c’è bisogno di un certo sforzo da parte dei produttori e degli sceneggiatori. In modo particolare questi ultimi non dovrebbero rispondere solo a delle necessità commerciali andando incontro all’appiattimento”. La produzione di Last Minute Marocco, girato tra il deserto e la piazza di Marrakech ( la stessa usata da Hitchcock per L’uomo che sapeva troppo), vede l’intervento di Rai Cinema e di Maria Grazia Cucinotta ( in questo caso anche attrice nel ruolo di Valeria la madre ansiosa). Nel suo futuro da produttrice un altro progetto sempre con Rai Cinema, che prenderà il via alla fine di settembre e la produzione di un corto completamente realizzato in Sicilia.
di Tiziana Morganti