Chiariamo subito una cosa: The Upside of Anger – questo il titolo originale, sciaguratamente tradotto, della pellicola – è tutt’altro che una sempliciotta commedia di innamoramenti attempati. Abbandonata dal marito, Terry Wolfmeyer (Joan Allen) inizierà ad affogare nell’alcool la sua collera. Le quattro figlie (Erika Christensen, Evan Rachel Wood, Keri Russell, Alicia Witt), comprese in un arco d’età che oscilla tra i quindici e i venticinque anni, rimarranno – ognuna con i propri desideri e timori – in balia degli umori della madre. Il progressivo avvicinamento di Denny (Kevin Costner), vicino di casa ed ex giocatore di baseball, ora dj in una radio locale, contribuirà a lenire le sofferenze di Terry, comunque irrimediabilmente segnata dall’abbandono.
Mike Binder scrive, dirige ed interpreta (nel ruolo di Adam “Shep” Goodman, fonico della radio dove lavora Denny che finirà per circuire una delle figlie di Terry) questo splendido apologo sulle dinamiche della rabbia e sulle conseguenze che può generare: vagamente crepuscolare, brillante e intelligentemente pervaso di fine umorismo, The Upside of Anger è un piccolo “kammerspiel” magnificamente recitato. Per nulla consolatorio – anche se l’inaspettato colpo di scena finale sembra regalare, paradossalmente, un minimo di sollievo – il film scorre piacevolmente pur mantenendo un continuo sottogusto amarognolo: la vita, in fin dei conti, è proprio così. Nessun gigioneggiante vecchietto innamorato: il titolo italiano e i trailer promozionali non rendono giustizia ad un film di qualità eccelsa che, tanto per essere chiari, ha davvero nulla a che fare con prodotti come il recente Tutto può succedere.
di Valerio Sammarco