Dopo The Mother, un altro film analizza lo scaturire dei sentimenti, la riscoperta della sessualità nella terza età, ma lo fa abbandonando ogni risvolto drammatico in cambio di battute e situazioni comiche nel solco della migliore tradizione della commedia hollywoodiana contemporanea (quella di Nora Ephron, Rob Reiner, Tom Hanks e Meg Ryan, tra gli altri). Fin dall’inizio quello di Nancy Meyers si presenta come un film d’attori, una di quelle opere in cui la recitazione dei protagonisti e la sceneggiatura la fanno da padrone; e infatti tutta la storia ruota intorno all’incontro-scontro di due icone del cinema americano, quali Diane Keaton e Jack Nicholson, impegnate in una vera e propria gara di bravura sempre sul filo dell’istrionismo e dell’esagerazione. Ma la professionalità dei due attori fa sì che essi riescano a giostrarsi all’interno di personaggi abbastanza convenzionali (la drammaturga di successo da anni lontana dagli uomini e dall’amore e il discografico seduttore e maschilista), invischiati in un racconto che non brilla certo per originalità ed inventiva. Ciò che distingue Tutto può succedere da dozzine di film assai simili è la scelta della regista (anche sceneggiatrice) di adattare la storia intorno un uomo e una donna di circa 60 anni, con tutte le conseguenze che questo comporta: ecco allora gli inevitabili riferimenti al Viagra, ai problemi cardio-vascolari, alla menopausa e a quant’altro riguardi la vecchiaia e i problemi ad essa connessi. Un punto di vista certamente originale e poco esplorato, che ben si presta a creare una miriade di situazioni dall’effetto comico assicurato, senza il bisogno di scadere nella volgarità o nel triviale. Con questo ruolo Diane Keaton ha vinto un Golden Globe e si è assicurata una meritata candidatura all’Oscar; difficilmente, infatti, un’attrice della sua età si sarebbe concessa un nudo frontale e avrebbe affrontato il ruolo con tanta partecipazione e identificazione, senza vergognarsi di nascondere i segni del tempo. Ma lo stesso Jack Nicholson, sempre più convincente in ruoli comici e leggeri, grazie al suo sorriso beffardo e alla sua aria da gran seduttore dal cuore fragile, ci regala una performance davvero invidiabile per equilibrio tra cattiveria e umorismo, eleganza e ironia, virilità e delicatezza.
di Simone Carletti