Altro che commedia romantica, questa pellicola è la definitiva consacrazione degli “escort” maschi. Dopo aver sdoganato gay e squillo simil Julia Roberts, è il momento di dare visibilità ai “prostituti” eterosessuali, non più rappresentati dalla faccia bellissima e sofferente di Richard Gere in American gigolò nel pieno lifestyle anni Ottanta, ma dal fascino discreto e blasé di Dermot Mulroney, che o partecipa a film indipendenti (La sicurezza degli oggetti, fra gli altri) o corregge e rinverdisce il suo ruolo da Il matrimonio del mio migliore amico. La sua partner femminile è la simpatica ma poco intensa Debra Messing, famosa per la serie TV Will & Grace ed ancora incapace ad uscire fuori a tutto tondo nel personaggio della ragazza rifiutata dal suo ex ragazzo, schivando l’impasse con sorrisoni e gag piuttosto imbarazzanti. Perché una transazione commerciale tra escort e donna umiliata si risolve in un irresistibile amore nel giro di due giorni? E il contorno upper class di famiglia londinese con tanto di egocentrica e fedifraga sorella in procinto di sposarsi ricorda più Quattro matrimoni e un funerale o le nozze recenti di Carlo e Camilla, tornati improvvisamente giovani e senza dover sopportare lo sguardo stizzoso della Regina?
In ogni caso le sottotrame che circondano i due protagonisti danno il La per caratterizzazioni irritanti di personaggi secondari in cerca di autore e la sceneggiatura non decolla mai. Troppo lusso e poca sostanza, ostentazione di sentimenti da matrimonio finto televisivo (Mulroney è talmente bravo come attore che non si capisce perché si sprechi in una figura professionale più consona ai nostri Costantino e Daniele, solamente “troppo belli”) e dialoghi che strappano un sorriso a mezza bocca. Forse sarà il caso si non mettere più un matrimonio in primo piano per raffazzonarci intorno una commedia definita “sentimentale” se non si riesce a dare almeno una piccola impronta di originalità. Quanto meno la solfa della sbronza post festa del nubilato per attentare alle virtù di un gigolò navigatissimo potrebbe esserci risparmiata, come pure i finti sensi di colpa di chi per pochi giorni di svago intasca seimila dollari. E, poi, domanda seria, avranno preso le necessarie precauzioni durante il loro primo rapporto? Un prostituto, seppure bravo e giudizioso e laureato in letteratura non è esempio per afflati erotici all’acqua di rose.
di Vincenzo Mazzaccaro