Una serie televisiva che mostra con ironia e leggerezza il dietro le quinte del mercato dell’arte. The Gallery concepita da Antonio Orler e Laura Galigani durante il lockdow, interamente girata all’interno della Galleria Orler di Venezia Mestre, va in onda ogni sabato alle ore 18 su Orler Tv (canali 867 di Sky e 144 del digitale terrestre).
Un misto di commedia e sentimento, sullo sfondo della vita di una galleria d’arte contemporanea italiana. Il mondo del mercato dell’arte complesso e stratificato raccontato in modo vivace, colorato e spiritoso, giocando coi suoi usi e costumi, ironizzando sui suoi stereotipi e regalando al pubblico aneddoti e curiosità su opere e artisti.
«Il mercato dell’arte è complesso ma durante il lockdown abbiamo avuto la conferma che la bellezza è terapeutica. Infatti, tantissimi telespettatori hanno ringraziato mio padre e gli zii per averli distratti dall’angoscia generata dalla pandemia da Covid-19, con interessanti trasmissioni televisive sull’arte contemporanea – racconta Antonio Orler, Manuel nella serie di cui è ideatore, aiuto regista, cantante della sigla –. Così, insieme a Laura Galigani, ho pensato che fosse il momento giusto per creare una serie che raccontasse, in modo fresco e scanzonato, anche il dietro le quinte del mondo dell’arte». Cresciuto in una famiglia di galleristi da oltre sessant’anni, Orler ha trovato la personale inclinazione artistica nella musica arrivando tra gli ultimi 60 finalisti di Sanremo, e nei musical, debuttando all’Arena di Verona.
«Dopo un periodo buio, com’è stato quello del lockdown, c’è urgenza di luce, c’è bisogno di passione, c’è voglia di allegria. “The Gallery” ironizza sui luoghi comuni dell’arte e regala al pubblico aneddoti e curiosità su opere e artisti che hanno scritto la storia – prosegue Laura Galigani, Linda nelle serie, regista degli attori della serie, performer e regista di musical –. E lo fa con un format come la sitcom che consente di trattare temi importanti, tra cui l’arte, in tempi rapidi e con un linguaggio ironico e divertente, adatto a coinvolgere anche i ragazzi più giovani che, sbagliando, temono l’arte sia “per pochi”, per una élite aristocratica o per i soli addetti ai lavori».