Quanto si è disposti a rischiare per salvare i propri figli? Tra dubbi e rimorsi cerca di rispondere Fino all’ultimo battito, sei puntate dirette da Cinzia TH Torrini con Marco Bocci, Violante Placido, Bianca Guaccero, Fortunato Cerlino e Loretta Goggi, in onda dal 23 settembre in prima serata su Rai1. Un medical drama e insieme un crime sentimentale avvincente, ricco di intrecci, prodotto da Rai Fiction e Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi, che racconta la battaglia disperata di un cardiochirurgo che si trova sul punto di perdere la dignità, la famiglia, la donna che ama. Un uomo combattuto tra etica e sentimenti, con un forte dilemma interiore, in cui luci e ombre si susseguono incessantemente fino alla sconvolgente scelta finale.
Pensiamo che il confine tra Bene e Male sia netto, bianco o nero, giorno o notte. Ma se il medico che tradisce il codice deontologico è un padre che obbedisce all’imperativo di salvare la vita a suo figlio? Dove starebbero in quel caso il Bianco e dove il Nero? L’amore può spingerti ai gesti più nobili ma anche più tragici.
Diego Mancini è un cardiochirurgo irreprensibile che pur di salvare il figlio commette un atto impensabile, con la conseguenza di ritrovarsi ricattato e minacciato dalla malavita. Una minaccia che si estende non solo alla sua carriera ma anche alla sua stessa vita e a quella della sua famiglia.
Un’impresa titanica portare a termina questa serie durante la pandemia, racconta la regista presentando la fiction online con produttori, attori e autori. 22 settimane di riprese in Puglia, allora zona rossa, nel reparto inaugurato per l’occasione dell’ospedale di Lecce, con il nutrito cast (85 attori in tutto più le maestranze) costretto a continui tamponi e quarantene in albergo. Per unire le famiglie davanti alla tv Torrini ha puntato sulle emozioni. “Non è una storia vera ma è raccontata con verità, una storia sfidante- spiega-, un eroe che cade in un vortice infernale dopo aver tradito l’etica professionale. Non si vuole giudicare ma capire le conseguenze”.
Marco Bocci, affascinato dalla storia che cambia man mano, ha accettato di girare una serie lunga che lo ha tenuto lontano e isolato quasi sei mesi dalla moglie (l’attrice Laura Chiatti) e dai loro due bambini, affiancato solo dai colleghi e da una nutrita equipe di medici specialisti per renderlo credibile nel ruolo. “Avrei fatto la sua stessa scelta –confessa l’attore-, i miei figli Pablo e Enea hanno la stessa età del suo, ho vissuto gli stessi dubbi e paure, anche se la metti in discussione vedendo cosa ha provocato”.
Per Violante Placido è un personaggio diverso dai suoi soliti. “E’ stato un impegno emotivo grande affrontare la sfera familiare, intima e sentimentale della protagonista – ammette-, un percorso doloroso nel quale devi superare paura e incredulità. Lei sogna l’armonia, è dura quando la vita ti prende a schiaffi”.