La nascita, l’ascesa e la caduta del primo “pirata” della discografia italiana e dei suoi fratelli. La racconta Sydney Sibilia nel suo nuovo, originale film Mixed By Erry, prodotto da Groenlandia, Rai Cinema e Netflix, nelle sale dal 2 marzo con 01. Una storia di passione e sogni, una vicenda clamorosa che ha rivoluzionato il concetto di pirateria e portato la musica nelle vite di tutti.
Protagonisti tre nuovi e assai promettenti giovani attori: Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena e Emanuele Palumbo, affiancati dai più esperti Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo, Fabrizio Gifuni, Francesco Di Leva. Sibilia racconta una storia della sua infanzia, con il suo modo ironico, divertente, contagioso e coinvolgente, che trascinare il pubblico all’interno di una storia unica.
La vicenda è ambientata nella Napoli degli anni ’80 dove Enrico sogna di fare il deejay. Con l’aiuto dei fratelli, Peppe e Angelo, riesce a mettere in piedi un piccolo negozio di musica in cui vendere le sue compilation. Quello che parte come un gioco dai vicoli di Forcella si tramuta presto e inaspettatamente in un’avventura leggendaria e travolgente. “Mixed by Erry”, benché emblema del falso, diventa la prima “etichetta” in Italia, con una produzione che travalica i confini nazionali e trasforma una piccola impresa locale in un impero. Ma il loro successo non passa inosservato.
Le riprese, spiegano i produttori, sono state complesse, per poter restituire una totale immersione nella cultura degli anni 80, scenografie,grandi scene di massa, lo scudetto di Maradona, tanti effetti visivi, per trasportare lo spettatore in un mondo che sembra davvero reale.
“Quando ero piccolo, nel mio quartiere a Salerno, non c’era il negozio di dischi, l’unico modo per comprare della musica era andare da Peppe, il gestore di una bancarella che per cinquemila lire ti vendeva una cassetta Mixed By Erry – racconta Sibilia -. Se volevi risparmiare, per sole tremila lire ti dava una cassetta pirata Mixed By Erry, ma ti consigliava sempre l’originale, che poi originale non era. Quel marchio aveva una distribuzione estremamente capillare e nel sud dell’Italia, era praticamente ovunque”.
Poi arrivano i CD, Napster, gli Mp3,i Walkman vengono rimpiazzati dagli iPod, la musica si ascolta in streaming. “Ma nella mia stanzetta a Salerno qualche nastro Mixed By Erry c’è ancora – ricorda Sydney -. Un giorno con il mio amico sceneggiatore Armando Festa, decidiamo di andare a conoscere il grande DJ Erry. Ci rendiamo conto che dietro quelle cassette c’era una storia incredibile, epica ma anche molto intima, che sfiora tutti i principali eventi storici di un decennio straordinario per la città di Napoli. Una storia che parla di quanto sia difficile avere sogni incompatibili con il posto in cui si è nati. Ma la vera spinta che mi ha convinto a fare questo film è stata la prima frase che ci ha detto Enrico prima di iniziare a raccontare la sua storia:
Io volevo solo fare il DJ”.