di Sonia Milan, Garzanti, 2024.
Roma, 1849. Tra le grida di indipendenza che infiammano la città eterna, Ortensia stringe un antico medaglione. Inciso su di esso, un motto che risuona come un monito: “Floret in adversis”- “Fiorire nelle avversità”: un dono prezioso lasciatole dalla madre morta durante il parto, che segnerà il destino di generazioni di donne. Ortensia ha sempre saputo che sua madre desiderava darle il nome di un fiore, per ricordarle che anche nella terra più arida un seme può germogliare. E così, per onorarla, tramanda il ciondolo e il suo significato alle generazioni future: ogni primogenita della famiglia lo porta al collo, un talismano per non arrendersi mai e seguire i propri sogni. Sua figlia affronta le rivolte nelle strade di Parigi, dove il suo sogno di diventare giornalista si scontra contro le barriere di un’epoca che non concede spazio all’ambizione femminile.
Violette, sua figlia, rinuncia al sogno di danzare per amore della sua bambina, ma la forza del medaglione non si spegne. La primogenita di Violette, con ago e filo, trasforma scampoli di stoffa in creazioni di moda, sognando un atelier che sfidi le rigide leggi del fascismo. Erica, la generazione successiva, combatte per affermarsi come medico in un mondo dominato dagli uomini. E sua figlia, con la macchina fotografica al collo, documenta i tumulti degli anni di piombo. Sarà Iris, l’ultima erede, a svelare le origini del medaglione e scoprire il segreto che si cela dietro di esso. Un segreto che affonda le sue radici in un amore proibito e nelle speranze di una giovane donna che ha lasciato alle sue discendenti un’inestimabile eredità: il coraggio di fiorire nelle avversità, qualunque esse siano. La primogenita è un viaggio commovente attraverso le vite di donne coraggiose, un libro che tocca il cuore e fa riflettere sul potere dei sogni.
L’autrice Sonia Milan è nata a Roma nel 1969, lavora nel settore informatico. Questo è il suo romanzo d’esordio.