Parte da uno spunto reale del passato Brennero, la nuova serie tv in quattro puntate diretta da Davide Marengo e Giuseppe Bonito con Elena Radonicich e Matteo Martari, in onda in prima serata da lunedì 16 settembre su Rai 1 che vorrebbe smontare i pregiudizi, azzerare l’odio tra conviventi in un territorio. , Una storia di annessione, sofferenza, conflitti, un giallo tirolese e un mostro attentatore sono al centro della storia, ambientata ai giorni nostri, in Italia, a Bolzano dove, chi vi arriva per la prima volta, è convinto di trovarsi in Germania. I cartelli per strada sono scritti in tedesco, se si chiede un’informazione in italiano alcune persone non capiscono, serve addirittura superare un esame di lingua tedesca per accedere alle cariche pubbliche. Gli stessi cittadini sono spaccati in due: da un lato i tedeschi, precisi, rigorosi e benestanti; dall’altro gli italiani, chiassosi e calorosi. In questo contesto, una PM appartenente a una facoltosa famiglia di lingua tedesca e un ispettore di lingua italiana con un passato difficile sono costretti a lavorare insieme al caso di un serial killer. Il ritrovamento di un cadavere costringe infatti Eva Kofler, una giovane e rampante PM di cultura tedesca a lavorare fianco a fianco con Paolo Costa, un ispettore di origini italiane. Entrambi sembrano inizialmente rappresentare lo stereotipo della propria cultura: austera, fredda e razionale lei; affascinante, spaccone e avventato lui.
Superando le reciproche diffidenze e facendo squadra, daranno la caccia allo spietato assassino, tornato a colpire dopo anni, riaprendo le ferite e le tensioni culturali che hanno segnato per decenni la città di Bolzano. Nel corso delle indagini, Eva e Paolo si scopriranno diversi da quello che pensavano di essere, diventando una solidissima coppia investigativa mentre danno la caccia al “Mostro di Bolzano”, lo spietato serial killer che si è macchiato di sei omicidi, tutte persone di lingua tedesca, colpevoli (secondo lui) di aver trattato gli italiani come inferiori. Proprio nel tentativo di catturare il Mostro, tre anni prima, Paolo aveva perso la gamba destra e anche la sua compagna e collega Giovanna. Per lui, catturare il Mostro (cosa che non è riuscita a suo tempo al brillante procuratore capo Gerhard Kofler, padre di Eva) è quindi una vera e propria ossessione.
“Vogliamo raccontare la realtà unica di Bolzano e del Sudtirolo, affrontandola in tutta la sua bellezza e complessità. Il panorama naturalistico mozzafiato è senza dubbio uno dei punti di forza della serie, che vuole anche riportare il particolare quadro socioculturale che caratterizza questa zona d’Italia – spiegano i registi -. Grazie alle sue due anime, infatti, quella di madrelingua tedesca e quella italiana, la città di Bolzano è riuscita a rifiorire risolvendo i conflitti e le frizioni che l’annessione postbellica aveva inizialmente scatenato”.
Seguendo le vicende dei protagonisti, che incarnano i due diversi caratteri, si raccontano alcune indagini poliziesche capaci di incollare allo schermo lo spettatore con rivelazioni inaspettate e scene d’azione, usate come strumenti per far abbandonare ogni pregiudizio nei confronti “dell’altro”, riconoscendone il valore e le qualità al di là di qualsiasi stereotipo.