Per trovare al cinema un commedia degna di questo nome inutile cercare tra i titoli italiani. Una storia gustosa, delicata e divertente, la offre il regista svedese Lasse Hallström che dopo il successo di Chocolat,nel suo nuovo film che arriva il 9 ottobre punta su altri tre ingredienti vincenti: Amore, Cucina e Curry.
Un viaggio – sostiene Richard C. Morais – inizia nel momento in cui si ha il coraggio di abbandonare ciò che è familiare per inoltrarsi in un nuovo territorio, lontano dalla propria ‘zona di conforto’. E’ quanto accade ai protagonisti del film (tratto dal romanzo di Richard Morais “The Hundred-Foot Journey”), con un’eccezionale Helen Mirren, Om Puri, Manish Dayal e Charlotte Le Bon.
Prodotto da Steven Spielberg con Oprah Winfrey e Juliet Blake, il film ritrae due mondi in conflitto fra loro, con il giovane, dotato cuoco indiano Hassan (Dayal), trapiantato con il padre-padrone Kadim (Puri) e la folkloristica famiglia in un paesino della Francia, deciso a tutti i costi a sfondare nel mondo della ristorazione e la strafottente madame Mallory (Mirren), titolare di un esclusivo, stellato ristorante, sua dirimpettaia. Le implacabili proteste di madame contro il nuovo ristorante indiano che dista solo 30 metri dal suo, scatenano un’accesa battaglia fra i due locali, fino a quando la passione di Hassan per l’alta cucina francese e per Marguerite (Le Bon), la deliziosa “sous chef” di Madame Mallory, non riuscirà ad amalgamare magicamente le due culture, regalando al delizioso borgo di Saint-Antonin nuovi sapori di cucina e di vita.
“Mi piacciono le storie su persone ai margini della società –dice il regista, a Roma a presentare il film con la moglie, l’attrice Lena Olin -. Mi identifico con le emozioni di un outsider, anch’io mi ci sento da svedese che lavora negli Usa”. Nei suoi film porta la vita reale con i suoi difetti, i comportamenti irrazionali. I suoi personaggi hanno sempre qualcosa di profondo, sono in grado di cambiare la propria vita. “Amo il mix tra commedia e dramma, gli scontri e gli incontri tra culture diverse, che sono ricchezza, le debolezze umane – spiega -. Questa è una favola con risvolti realistici, le storie pervase da forti sentimenti sono la mia fonte di ispirazione”.
Prima di parlare con gli attori, confessa, ha già recitato tutto il film: “mi piace partecipare alla creazione dei personaggi che devono essere reali, mi devono emozionare. Per far passare le emozioni – racconta – coinvolgo completamente gli attori, li sprono a improvvisare, così danno il meglio di sé. Si è sempre sorpresi dalle grandi attrici, forti e insicure, sensibili e fragili – confida -. Helen Mirren conosce a fondo la professione, è anche una gran signora, mai arrogante”.
E’ convinto che il cibo possa avvicinare i popoli: “Il gusto, il profumo, arrivano rapidamente al cervello, evocano ricordi. E’ stato terribile veder sprecare tutti quei piatti prelibati, ma dopo ore al caldo sotto le luci del set erano immangiabili”.