Un racconto ricco di aneddoti inediti è racchiuso nel volume Pino Daniele: la Storia mai raccontata di Joe Lodato e Franco Schipani, pubblicato da Tempesta Editore. Il periodo meno conosciuto dell’uomo e dell’artista, partendo dai difficili esordi della sua carriera come musicista turnista di studio arrivato ad aprire il leggendario concerto di Bob Marley nel 1980 allo Stadio San Siro di Milano. Ambientato tra Napoli e New York negli anni ’70 e ’80, il libro è uno spaccato inedito della sua rivoluzione musicale dovuta anche a fortunate coincidenze e ad una decisiva destrezza manageriale. Dopo Terra mia, la sua casa discografica non gli rispondeva neanche più al telefono.
«Pino si sentiva abbandonato, sconfitto, deluso, con un futuro incerto, in attesa solo che gli cancellassero il contratto. Poi tutto è cambiato», racconta Joe Lodato. «A Napoli, negli anni ’70, c’erano tanti grandi artisti che poi non ce l’hanno fatta: altri invece hanno faticato anni per farsi un nome. Adesso è facile dire che Pino, con il suo immenso talento, avrebbe comunque avuto successo: ma all’ inizio della sua carriera ha rischiato di diventare un illustre sconosciuto, uno dei tanti», continua Franco Schipani.
«Negli anni ’70 stavo lanciando il mio “Napule’s Power”, per dare voce a un incredibile movimento artistico e culturale che stava nascendo a Napoli. Mentre già producevo NCCP, Roberto De Simone, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Musicanova, un giorno Claudio Poggi venne a casa mia dicendomi: “Ti faccio sentire un ragazzo unico, come autore, cantante, chitarrista”: Pino aveva 17 anni e lo trovai davvero eccezionale. Ma qualcuno dei miei artisti si mostrò molto geloso verso un nuovo cantautore napoletano che avrei prodotto o coprodotto. Quindi, con grande piacere, diedi una mano a Claudio con la EMI, caldeggiando fortemente un contratto per Pino: e Claudio produsse Terra mia, il primo LP di Pino. II disco uscì ma, a un anno dalla pubblicazione, non succedeva più nulla. Poi arrivò Joe Lodato dagli USA e lo portò al successo: questa storia non è mai stata raccontata», scrive nella prefazione Renato Marengo.
«A Napoli avevamo creato una sorta di factory, una famiglia artistica allargata, dove insieme a noi degli Osanna, Joe Lodato e Franco Schipani sono stati testimoni e protagonisti di un nuovo movimento musicale. Noi presentammo Franco a Joe, e Franco fece conoscere a Joe Pino. Joe si dedicò esclusivamente a lui, portandolo al successo che oggi tutti hanno davanti agli occhi. Dopo quasi mezzo secolo ci ritroviamo insieme a raccontare aneddoti e storie straordinarie di esperienze vissute», afferma nella postfazione Lino Vairetti.