di Piergiorgio Pulixi, Bur 2019
Il commissario Rosa Lopez non si scorda facilmente: in Calabria, dove si è fatta le ossa combattendo le cosche, se la ricordano bene; e a Milano, dove dirige l’Antiterrorismo, le lettere minatorie e i proiettili nella cassetta postale dimostrano che c’è qualcuno che non dimentica. Però Rosa non è solo la superpoliziotta che parla arabo e conosce a fondo la cultura mediorientale, disposta a sacrificare un ostaggio per riportare la situazione in parità: è anche una donna che ha dovuto rinunciare a tutto per la carriera, con un compagno in coma per un attentato che forse lei avrebbe potuto evitare.
E non c’è solo il senso di colpa: ci sono le sue frequentazioni con quelli del Lovers Hotel, un posto che non esiste ma in cui tutto è permesso, dove finiscono tutti quelli che è necessario far cantare senza porsi troppi scrupoli. Oggi Rosa si trova di fronte la minaccia più grave che Milano abbia mai dovuto affrontare: la più astuta e perfida delle menti criminali, il Maestro, ha ordito un piano di morte per la città. Per sconfiggerlo il commissario dovrà scivolare in una spirale di ricatti, tradimenti e vendette.
Il romanzo si distingue per la costruzione della tensione narrativa, che Pulixi gestisce con maestria, alternando momenti di introspezione psicologica a scene d’azione adrenaliniche. Rosa è una protagonista carismatica, con una determinazione feroce e un passato pieno di ombre. Il suo carattere forte e la sua intelligenza sono messi costantemente alla prova, non solo dagli ostacoli sul campo, ma anche dai compromessi morali e dai segreti del suo passato che emergono inaspettatamente, aggiungendo profondità al personaggio.
Milano, la città in cui si svolge la vicenda, è dipinta in modo vivido e cupo, resa scenario perfetto per il clima di tensione e paura che Pulixi crea attorno alla minaccia terroristica. L’autore in questo modo riesce a trasmettere il senso di urgenza e di pericolo che permea la storia, catturando il lettore con un ritmo piuttosto serrato e incalzante.