“L’arte è un appello al quale molti rispondono senza essere stati chiamati. A me non mi ha chiamato nessuno”. Lo dice scherzando Giancarlo Magalli tornato dopo trent’anni a recitare in teatro. In realtà a chiamarlo è stato Pier Francesco Pingitore, come protagonista del dramma comico “La botta in testa” da lui scritto e diretto, al Teatro Manzoni di Roma dal 25 novembre al 21 dicembre. Al suo fianco Bianca Maria Lelli, Sabrina Pellegrino, l’ex enfant prodige Morgana Giovannetti, Sebastian Gibelli Morosini, Andrea Carli, Federico Perrotta.
Il popolare conduttore televisivo, che anche in scena rivestirà il medesimo ruolo, spiega il motivo di questa lunga assenza dalle scene. “La tv ti ingloba come una medusa, non ti lascia il tempo di fare altro. Dopo quarant’anni di presenza sul piccolo schermo sono diventato come un soprammobile, non posso uscire dal personaggio, non sarei credibile”. In teatro perciò, per non scioccare i fan, interpreta Giacinto, un conduttore televisivo schiavo dei suoi capi, della famiglia, che dopo un incidente cambia radicalmente carattere, capovolgendo il suo ruolo in casa e al lavoro, riuscendo ad affermare ciò che pensa.
“E’ una parabola sulla presa di coscienza di uno che ha paura di reagire, come tanti oggi che per paura, con la crisi del lavoro stanno ‘appecoronati’ – aggiunge Magalli -. Giacinto all’inizio è patetico, in casa non se lo fila nessuno, la moglie lo tradisce, la figlia lo tratta malissimo, al lavoro evita di contraddire qualunque pootente, ma dopo il corto circuito cerebrale che l’ha cambiato, diventa meno paziente, più aggressivo e spiritoso. Non è una farsa – ci tiene a precisare -, è una commedia seria che fa ridere, io ‘rotolo’ qua e là sulla scena, come i concetti della storia”.
“E’ un dramma comico – aggiunge Pingitore -, la vicenda non ha nulla di buffo ma è intessuta di battute che portano alla risata. Quando scrissi la storia non pensavo a Magalli. Gli feci la proposta e lo sventurato rispose – continua l’autore -. Non faceva teatro da anni ma il suo talento si è comunque affinato nella pratica quotidiana in tv. La sua è un’interpretazione ironica, misurata, leggera e al tempo stesso profonda”
Dal canto suo Magalli non pensa sia l’ora di dire un basta definitivo alla televisione, che lo fa apprezzare anche dai giovani che gli dimostrano affetto anche sui social network. “Conduco I Fatti Vostri da quindici anni – spiega -, la tv ti dà soldi e notorietà, il teatro soddisfazioni, tutti e due sono impegnativi, vorrei trovare il giusto equilibrio per fare entrambe le cose. Compresa qualche “capatina” nei teatri dell’hinterland, dove si mangia da paura”.
“Giancarlo ricorda i martiri cristiani per il sacrificio messo nelle prove – scherza Pingitore -. Ma a Chieti, durante una serata benefica, hanno riso anche i malati, ci ha fatto piacere. In palio c’era anche una gita a Lourdes!”.