In un’epoca in cui conta solo l’apparire, diventare invisibili per affermare la propria identità è la chiave scelta da Gabriele Salvatores per svoltare nel fantasy per famiglie col suo nuovo film Il ragazzo invisibile, nelle sale dal 18 dicembre. Una storia che parla dell’adolescenza in maniera fantastica e profonda, che invita a diventare adulti senza perdere i sogni.
Non sbaglia il regista nell’ ingaggiare una schiera di ragazzini neofiti molto efficaci, nel ruolo di scolari teppistelli col più debole, a cominciare dal protagonista, Ludovico Girardello e dalla ragazzina di cui è invaghito, Noa Zatta. Supportati da adulti collaudati come Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Ksenia Rappoport, ridotti però a caricature. Non sbaglia con gli effetti speciali, per rendere magica la realtà.
Tenta anche la carta della suspence passando all’ action movie, con la poco credibile poliziotta Golino a caccia degli scienziati pazzi dell’Est, rapitori di bambini dai poteri speciali per farne cavie dei loro folli esperimenti. Anche qui vinceranno i bambini, i buoni sui cattivi, il ritorno alla realtà con una nuova consapevolezza di sé. Insomma, buoni argomenti per portare al cinema tutta la famiglia. Buone le intenzioni, meno il risultato.
Come già accaduto al film La Kriptonite nella borsa del pur bravo Ivan Cotroneo (che sperimentò il genere fantasy al Festival di Roma senza grande successo), sembra proprio impresa ardua far breccia nelle emozioni e tener viva l’attenzione dello spettatore con i supereroi minorenni nostrani, che sul grande schermo non reggono il confronto con i ‘cugini’ maggiorenni dei blockbuster americani, e neppure con i coetanei dei cartoni animati.