Cosa può spingere una persona normale a diventare incontrollabile? Se lo è chiesto Massimiliano Bruno che ha deciso di voltare pagina, passando dalla lieve commedia agrodolce al dramma col film Gli ultimi saranno ultimi, nelle sale dal 12 novembre, con Paola Cortellesi, Alessandro Gassman, Fabrizio Bentivoglio.
L’autore del delizioso Nessuno mi può giudicare aveva voglia di crescere professionalmente e, partendo dall’omonimo testo scritto per il teatro e interpretato con successo sempre da Paola Cortellesi (che partecipa anche alla scrittura del film), si avventura coraggiosamente sulla sdrucciolevole strada della commedia impegnata, da pugno nello stomaco, raccontando la reazione dei protagonisti ai soprusi imposti dalla società contemporanea. La più colpita sarà l’operaia con contratto a termine Luciana (Cortellesi), sposata a un sognatore inconcludente (Gassman), licenziata perché incinta, che rimugina, trattiene e poi esplode di fronte al muro di solitudine che le si alza intorno.
Un film forse troppo corale, che non decolla nonostante Bruno abbia tentato di alleggerirne la storia mischiandola con abbondanti momenti di spensierata ilarità tra un gruppo di solidi amici che condividono scampagnate, festeggiamenti, annunci lieti e tristi.
Non premia la scelta di un finale a sorpresa, che vuole addolcire la pillola lasciando una porta aperta alla speranza. Valido comunque il messaggio: cercare di resistere nonostante tutto. “Non è un messaggio politico ma sociale, sicuramente coraggioso e necessario in questo momento del nostro Paese – spiega Bruno -. Non si va fuori di testa quando si perde il lavoro, è l’ inaffettività che uccide. Quando passi dall’inferno qualcosa muore. In Luciana muore il suo essere pecora”.