Può una donna moderna, affermata, intelligente, solare, diventare succube di un uomo fascinoso e impossibile? Succede alla protagonista del film Mon Roi diretto da Maiwenn (nelle sale con Videa dal 3 dicembre), magnificamente interpretato da Vincent Cassel e Emmanuelle Bercot, Palma d’Oro più che meritata come Miglior Attrice Protagonista all’ultimo Festival di Cannes. Una bella commedia sentimentale dai toni drammatici, molto realistica, dura e coinvolgente, che alterna scene d’amore fulminanti a crisi esistenziali profonde e sconvolgenti.
Lei, giovane avvocato rampante, s’innamora di un bel tenebroso che la seduce, le succhia l’anima e gliela riduce a brandelli. Lui, viveur ricco, esuberante, all’apparenza sicuro di sé, la conquista, le fa fare un figlio, la trascina nel suo mondo, fatto di dipendenze, insicurezza, infedeltà. Ce n’è abbastanza per ridurre lei a un fantasma nevrotico e vacillante, bisognoso solo di ritrovare serenità. Ma quando ciò avviene, lui ricompare pentito, pronto a cambiare vita, per poi ricadere preda dei vecchi vizzi rigettando lei nel baratro. Un incidente sugli sci la costringerà a una lunga e dolorosa riabilitazione, che oltre all’arto ricucirà le ferite del cuore.
Già il titolo, Mon roi, sottolinea una sottomissione frutto del lavaggio del cervello ad opera del brillante uomo sulla consorte. Maiwenn è abilissima (anche se un po’ prolissa) nel rubare con la cinepresa ogni sensazione della coppia, ponendo lo spettatore al suo fianco, facendogli condividere ogni attimo, ogni emozione, come fosse davvero partecipe di quell’infernale mènage. Un film che ripropone un aspetto subdolo ma non meno letale della violenza che subiscono molte donne. In nome dell’amore.