L’avanguardia artistica cinese approda per la prima volta in Italia, con la mostra Beijing “798” Impression, a Roma fino al 19 giugno, con ingresso libero, nelle sale di Palazzo Mattei della Società Geografica Italiana a Villa Celimontana. Trentadue giovani artisti cinesi proporranno trentaquattro opere tra dipinti, sculture, fotografie, video, litografie, performance, scelti tra la vasta e interessante produzione del Distretto Artistico 798 di Pechino che ospita esposizioni nazionali e internazionali all’interno di una vecchia fabbrica di armi.
Situata nell’ex area industriale statale di oltre 200mila metri quadrati a nord est di Pechino, la struttura dove un tempo si producevano componenti per l’elettronica è stata dal 2002 riconvertita a immenso spazio multiculturale che ospita gallerie, studi, laboratori di design, ristoranti, bar e appartamenti, dando il via all’integrazione tra arte, architettura e cultura contemporanea con un ambiente di interesse storico e uno stile di vita urbano. Il marchio 798 è così diventato il simbolo di un modello culturale in cui la vita urbana artistica e produttiva condivide gli stessi spazi della vita quotidiana.
“Dagli anni ’30 in Cina c’è stato un grande cambiamento anche nel campo artistico – ha spiegato il curatore della mostra Cheng Xindong -. Rispetto alla cultura tradizionale l’arte contemporanea è variata nella forma e nei contenuti ed è in continua evoluzione, rispecchiando la ricerca degli artisti di una nuova identità culturale in tempo di globalizzazione. E’ stato difficile scegliere le opere da esporre a Roma, una sfida allestire una mostra che vuole essere un dialogo tra due civiltà, l’antico e il moderno. Le opere riflettono la vita d’oggi, sono come una finestra sulla Cina contemporanea”. E sono l’avvio di una collaborazione tra i due Paesi, annunciano gli organizzatori, che andrà avanti nel tempo.