Una piccola grande storia di amicizia tra tre giovani donne arabe che cercano di affermare la propria identità in una Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground. La racconta la regista Maysaloun Hamoud nel suo sorprendente primo lungometraggio Libere, disobbedienti e innamorate (In Between), coproduzione franco-israeliana che parla di emancipazione, nelle sale con Tucker Film.
Una dolorante, schietta riflessione sull’indipendenza femminile in medioriente, carica di musica e umorismo, con protagoniste un’emancipata, vivacissima avvocatessa che beve, fuma canne e fa sesso libero, una dj lesbica fragile e passionale fuggita dalla famiglia rigidamente conservatrice e una studentessa modello, vittima dell’ integralismo familiare e delle sopraffazioni maschiliste.
“La mia generazione non può convivere a lungo con i codici obsoleti della società patriarcale e dello sciovinismo – sostiene Maysaloun -, se continuiamo a nascondere le nostre paure sotto il tappeto finiremo per inciamparci e sarà troppo tardi”.
Nata a Budapest ma cresciuta in un villaggio a nord di Israele e poi a Jaffa, la trentacinquenne regista è riuscita abilmente a mettere a fuoco il complicato dualismo della quotidianità di queste giovani donne, strette tra la tradizione da cui provengono, la sregolatezza della metropoli in cui vivono e il prezzo che devono pagare per essere libere di lavorare, fare festa con gli amici, scegliere, senza guardare indietro, anche se il loro viaggio dolceamaro verso il futuro è privo di certezze.