Il premio Oscar per “Il pianista” diventa un guerrigliero cattivo e palestrato contro gli alieni nella giungla interplanetaria
Chi lo ricorda tenero ed emaciato al limite dell’umano nel film Il pianista, con cui vinse l’Oscar, resterà stupito di ritrovare Adrien Brody in versione di cattivo superpalestrato. Muscolatura necessaria per rendere credibile il ruolo del guerrigliero senza scrupoli nel suo primo film horror-fantasy d’azione, Predators, dal 14 luglio nei nostri cinema in 200 copie. Chiaro il riferimento al cult con Schwarzenegger in questa fantascientifica caccia all’uomo con mega guerrieri superalieni seminvisibili. «Tutti i ruoli rappresentano una sfida, che si tratti di un dramma, di una commedia o di un film d’azione. La mia responsabilità è rappresentare la verità, capire il mio personaggio, creare dei legami che permettano anche al pubblico di sentirlo vicino. Per Polanski persi peso, qui metto su massa muscolare. Nel primo caso, emotivamente, fisicamente e psicologicamente è stato molto più difficile».
«Fu molto più duro e doloroso assorbire il ruolo del pianista. Un ruolo così, alcuni attori non lo avranno mai, io stesso a quel livello di impegno, di sforzo e di creatività, non sono più arrivato». Dell’affaire Polanski, il regista che l’ha fatto conoscere al mondo, preferisce non parlare: «Tornerei a lavorare con lui anche subito se ci fosse l’occasione – taglia corto -, ma non spetta a me dare pareri sulla sua attuale situazione legale». Visto che il finale di Predators rimane volutamente aperto, facendo pensare ad un inevitabile sequel, Brody ammette che se ci fossero un bel copione e una bella storia sarebbe felice di farlo. L’Oscar e un film complesso come Il pianista gli hanno dato sicurezza, permettendogli di cambiare, di rischiare anche con ruoli d’azione. «Ho cercato di dare al personaggio di Louis una profondità inusuale per gli standard dei film di genere di Hollywood».
«Ho pensato prima al carattere: doveva essere un leader, un eroe con molti difetti, un antieroe cattivo per il quale è impossibile non fare il tifo. Poi ho pensato al fisico, mettendo su 15 chili di massa muscolare». Dichiara, ma si stenta a credergli, che il film non ha effetti speciali: «Incendi ed esplosioni sono vere, questo film potrà sembrare retrò ma, a mio parere, lo stile anni ’70 è il migliore, il più potente e intenso, non necessita di trucchetti e scorciatoie per attirare l’attenzione del pubblico».