La cultura è lavoro. E’ lo strumento per governare lo sviluppo e la crescita, trainare l’economia, incoraggiare un turismo di qualità, generare nuova impresa, non soltanto balneare. La Puglia punta dunque sulla cultura per valorizzare il proprio territorio e generare occupazione, innovazione, internazionalizzazione, formazione. Una linea che emerge nel dettagliato Piano Strategico regionale della Cultura per la Puglia 2017-2026 presentato a Roma, che promuove il pieno coinvolgimento del tessuto produttivo, la partecipazione delle comunità e la formazione di partenariati pubblico-privati.
Una pianificazione strategica e operativa che consenta l’ottimizzazione di risorse e risultati, per la quale sono stati stanziati in dieci anni 400 milioni di euro di investimenti, per editoria, audiovisivo, beni culturali, arti visive, spettacoli dal vivo di musica, teatro e danza.
Il piano nasce infatti per qualificare la spesa in maniera innovativa. “I 180 progetti presentati da tutto il territorio regionale sono perfettamente allineati ai dettami dell’ Europa – ha spiegato Aldo Patruno, direttore del dipartimento regionale turismo, economia e cultura-. Un processo di sviluppo a supporto del territorio per creare il benessere sociale della comunità, che ha coinvolto trenta giovani ricercatori delle università pugliesi, raccogliendo le proposte di tutto il territorio”.
“La cultura è elemento costitutivo e non aggiuntivo del territorio – ha sottolineato il direttore di Federculture Claudio Bocci -. L’elemento fondamentale sono i piani di gestione innovativi delle risorse culturali che possono creare occasioni di occupazione per tanti giovani in cerca di lavoro qualificato. Si può fare impresa e creare opportunità anche per le aree interne regionali”.
“Il Pil della cultura è più importante del Pil economico perché è la ricchezza del Paese – ha sottolineato Paolo Ponzio, coordinatore del Piano -. Ci sono quasi duecento pagine per iniziare a tratteggiare con tutti gli operatori il percorso. La Puglie è un crocevia accogliente, ospitale, deve garantire qualità della vita. E’ un museo diffuso, dove arte e spettacolo devono recuperare la loro identità”.
Tra i dieci obiettivi del Piano c’è la semplificazione del sistema normativo regionale e la pianificazione pluriennale. Tra le trentacinque azioni prioritarie c’è la valorizzazione e lo sviluppo del sistema musicale pugliese, della rete dei festival cinematografici, la riqualificazione di teatri, cinema, aree per gli spettacoli dal vivo, musei, teatri, la creazione di scuole di management culturale e di un osservatorio per il monitoraggio di tutta la filiera culturale.