Quanto sia importante avere una vita intensa, dignitosa, generosa, lo sottolinea il regista Marco Ponti nel suo film Una vita spericolata, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano con Rai Cinema, dal 21 giugno su 230 schermi con 01. Una intensa, ironica, agrodolce commedia adolescenziale, che punta sull’attuale situazione di stallo in cui la crisi ha ingabbiato tanti giovani italiani, affidata all’eccellente trio Lorenzo Richelmy, Matilda De Angelis, Eugenio Franceschini. Azzeccatissima anche la scelta degli “adulti” che ruotano intorno a loro: Michela Cescon, Mssimiliano Gallo, Gigio Alberti, Antonio Gerardi, Gigi Mastrangelo, Mirko Frezza.
Una commedia on the road, sperimentale, che mischia azione a inseguimenti rocamboleschi, scazzottate e sparatorie alla spaghetti western, scene cruente alla pulp fiction, con protagonista un giovane meccanico sull’orlo del fallimento coinvolto suo malgrado in una rapina mentre si reca in banca per ottenere un prestito. Si ritroverà con una ragazza come ostaggio, un borsone pieno di soldi di dubbia provenienza, inseguito da spietati malavitosi e nugoli di poliziotti guidati da un discutibile commissario. Recuperato l’amico del cuore, spericolato guidatore di rally, a bordo di auto rubate, il trio lascerà la natia Val di Susa diretto in Puglia per rifarsi una vita in Albania col lauto bottino. A chiudere bene il cerchio dando il giusto ritmo al film, le note rock della chitarra elettrica di Tom Morello dei Rage Against the Machine.
Franceschini si è catapultato dal palcoscenico al set nel ben mezzo delle riprese per sostituire Domenico Diele arrestato dopo un mortale incidente stradale. “Dover guidare mi ha aiutato a entrare nel personaggio – spiega, presentando il film a Roma col regista e i colleghi giovani -, non c’è niente nella pellicola che non rifarei anche nella vita. E’ un film distinto, recitato in modo diretto, viscerale, come faccio a teatro, si parla di argomenti difficili in modo semplice, efficace”. “Siamo due giovani di paese insoddisfatti come tanti ragazzi oggi, due squali nell’acquario, questa avventura cambierà per sempre le loro vite – gli fa eco Richelmy, in videoconferenza dal set di Praga dove sta girando un nuovo film.- Il lato grottesco rende il racconto ancora più efficace, senza retorica”. “E’ un film che ti fa saltare sul treno e fare tutto il viaggio- aggiunge Matilda -. Lei, aspirante attrice fallita, racconta le sue umiliazioni, la vergogna di compromessi avvilenti, l’ironia percorre tutta la storia nel raccontare la crisi, l’essere vittime di un sistema che ti risucchia e poi ti sputa fuori”.
Ponti racconta di aver assorbito il colpo dell’arresto di Diele a riprese iniziate: “Nel cinema ci sono mille drammi ma la macchina deve andare avanti, hai la responsabilità di tanta gente. Il dolore che ha causato lo metti da parte, non può che suscitare compassione. Franceschini è corso sul set, un vero amico, ha illuminato le riprese”. Nello scrivere il film è partito da personaggi outsider, ragazzi che sperano in un’opportunità in questa Italia che li costringe ad aspettare che qualcuno delinei il loro futuro. “Non sono eroi ma si sentono ‘i buoni’. I cattivi del film sono quelli che ci piace odiare”.