Dal 26 novembre al 4 dicembre, 234 opere in rassegna
Per fare una rassegna cinematografica ricca e di qualità non occorrono decine di milioni. Ne è l’esempio il Torino Film Festival, diretto da Gianni Amelio con Emanuela Martini, che apre i battenti il 26 novembre al Teatro Regio. Per la 28aesima edizione, con un budget di 2 milioni e 600mila euro, fino al 4 dicembre, saranno presentate circa 234 opere: 30 anteprime mondiali (2 in concorso), 24 internazionali, 9 europee e 73 anteprime italiane. In apertura, l’atteso Contre toi, di Lola Doillon, con Kristin Scott Thomas su un rapimento e l’ambiguo rapporto che si instaura tra il rapitore e la sua vittima. Attesissimo John Boorman, che riceverà il Gran Premio Torino e del quale rivedremo Un tranquillo weekend di Paura che nel ’72 gli valse la candidatura all’Oscar. «Per una sola sequenza di quel film – afferma Amelio – avrei dato in cambio tutti i miei».
Attesi in passerella Dario Argento, Saverio Costanzo, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati e Carlo Verdone. Tra gli ospiti attesi anche Joe. R. Lansdale, Gregg Araki, Michael Sheen, Michael Nyman e Giuseppe Bertolucci, che riceverà il premio alla carriera dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema. In giuria, presieduta da Marco Bellocchio con Barbora Bobulova, ci saranno Michel Ciment, Helmut Grasser e Joe R. Lansdale. In concorso nella sezione “Torino 28” riservata alle opere prime, seconde o terze, 16 film inediti in Italia, tra i quali il nostro Henry di Alessandro Piva, con Carolina Crescentini, Paolo Sassanelli, Michele Riondino, Dino Abbrescia, Claudio Gioè, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Mastrangelo, un noir feroce ed esilarante con due fidanzati coinvolti in una vicenda di droga, omicidi e una guerra tra bande criminali, ambientato in una Roma notturna e inedita. A chiudere il Tff l’anteprima europea di Hereafter, diretto da Clint Eastwood e interpretato da Matt Damon. «Non siamo stati noi i primi e i soli a chiederlo, ma viene qui – spiega orgoglioso Amelio -. Ringraziamo la Warner, Torino saprà dare al film la massima visibilità».
Tra i fiori all’occhiello, le due retrospettive: su John Huston integrale (grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna) e Vitalij Kanevskij, nel segno della lotta ai tagli alla cultura. «Vogliamo essere più aggressivi e intelligenti contro le cose che non vanno – sottolinea Amelio -, l’anno prossimo non so se ci sarò io, ma potrebbero non esserci il festival di Torino, i festival e il cinema». Fuori concorso il collettivo Napoli 24, con altrettanti registi chiamati a interrogarsi sulla loro città, tra i quali Sorrentino e Pietro Marcello; Il pezzo mancante di Giovanni Piperno; focus sulla famiglia Agnelli; Rcl – Ridotte capacità lavorative, con Paolo Rossi mattatore a Pomigliano. Il “Rapporto confidenziale 2010” è dedicato all’horror con The Ward di John Carpenter.