Paul Haggis è a Roma per presentare il suo nuovo film
Un thriller sull’amore. Così il regista due volte premio Oscar Paul Haggis ha definito il suo film The Next Three Days con protagonista Russel Crowe, che Medusa distribuirà in 450 sale dall’8 aprile. Dopo aver affrontato da sceneggiatore temi come l’eutanasia in Million Dollar Baby o la guerra ne La valle di Elah, Haggis offre stavolta un thriller mozzafiato, che diverte e fa riflettere, sulla natura dell’amore, sull’arrivare a credere in qualcuno fino al punto di stravolgere la propria vita. Come accade a John Brennan (Crowe), tranquillo professore con idilliaca famigliola che, quando gli arrestano la bella e serafica moglie Lara (Elizabeth Banks) accusata di omicidio, si trasforma in abile e freddo stratega arrivando a escogitare un piano machiavellico per farla evadere dal carcere e fuggire col loro unico figlio Luke (Ty Simpkins).
Lo metterà in atto senza avvisarla, sarà scoperto quasi subito dagli agenti e braccato, innescando una caccia all’evaso da togliere il respiro, non senza suscitare anche qualche sorriso. Il film, prodotto da Haggis con Michael Nozik, è ispirato al francese Pour Elle diretto da Fred Cavayé. «Ho molto amato il film originale – racconta il regista canadese, a Roma per presentare il film –, è un’opera molto potente, col remake ho voluto approfondire altre questioni, pormi altre domande come faccio di solito nei miei film. Volevo indagare sul limite a cui ti può spingere l’amore per una persona – continua Haggis -, e in questo caso Russel Crowe rischia fino all’estremo, è disposto a pagare qualunque prezzo. Penso che un film debba garantire l’intrattenimento ma anche far riflettere e in questa pellicola emerge quanto sia importante dare più che ricevere. E questo vale per l’amore, gli affari e anche la politica. Per Crash ho scritto senza compenso – sottolinea -, se pensi di valere più di quanto ricevi è un fallimento!»
Anche il suo prossimo film Terza persona, con tre storie che si intrecciano, si parlerà d’amore e di scelte morali. «Il mio unico obiettivo quando lavoro è scrivere una buona storia, a prescindere dal tema e dal fatto che sia un thriller, un dramma o una commedia. Di solito ci impiego molto tempo, e non sono mai soddisfatto. Devi prendere seriamente il tuo lavoro – sottolinea – , ma non prenderti troppo sul serio». Di Russell Crowe dice: «È un artista generoso, pronto a dare, riflessivo, positivo, è un piacere lavorare con lui». Non c’è nulla di autobiografico nelle azioni che fa compiere al suo “eroe per caso”: «Mi identifico nell’amore – precisa Haggis -, in ciò che un uomo può arrivare a fare per una donna. L’orgoglio mi appartiene, è uno dei peccati peggiori – dice convinto -, lo affronto quotidianamente per restare sempre coi piedi per terra». Dei suoi film si assume tutte le responsabilità, anche economiche: «Per questo ho fondato una mia casa di produzione – confessa -, non puoi prendertela con gli altri se ci sono inconvenienti».