I piccoli teatri romani aprono la stagione all’insegna dell’allegria
Risate assicurate offrono il Teatro Golden di via Taranto e il Sala Umberto di via della Mercede. Al Golden, fino al 21 ottobre, va in scena Chat a due piazze, frizzante pochade dai risvolti imprevedibili dell’inglese Ray Cooney, campione d’incassi a Parigi e Londra, messa in scena per l’Italia da Luca Barcellona. Una farsa irresistibile, dai ritmi frenetici, giocata sugli equivoci, interpretata da un inarrestabile Fabio Ferrari, in perfetta sintonia con l’ironico compagno di scena Gianluca Ramazzotti, affiancati da Silvia Delfino, Bianca Maria Lelli, Claudia Ferri, Antonio Pisu e un sempre straordinario Raffaele Pisu, con la regia di Gianluca Guidi e le musiche di Riccardo Biseo.
Seguito della famosissima commedia Taxi a due piazze, la farsa del maestro della comicità sottolinea vizi e debolezze umane per dar vita a un groviglio di situazioni irresistibili che finiscono per implodere una dopo l’altra. E in questa scoppiettante commedia le complicazioni complicano la vita apparentemente normale di Mario Rossi, un tassista romano sposato da vent’anni con Barbara (casa di Piazza Irnerio) e allo stesso tempo con Carla (a Piazza Risorgimento), con due figli quasi coetanei: Alice, a Piazza Irnerio e Giacomo, a Piazza Risorgimento. Per anni riesce a nascondere abilmente la verità fino a quando i due figli si conoscono casualmente in chat. Quando decidono di incontrarsi, la “tranquilla” doppia vita di Mario rischia di andare in frantumi e lui cercherà con ogni mezzo di salvare il suo segreto, aiutato dall’amico Walter, in un irrefrenabile susseguirsi di equivoci, coincidenze, bugie, fino al finale, inaspettato.
Alla Sala Umberto, invece, fino al 14 ottobre con Sorelle d’Italia, avanspettacolo fondamentalista la napoletana Isa Danieli e la milanese Veronica Pivetti cercano di capire, e di farci capire, in semiserio, a suon di battute e canzoni, cosa ne sarà di noi e della nostra patria da oggi al 2061, in un duello tra gli stereotipi di nord e sud. Una fantastoria tragicomica sull’Italia di domani per scoprire se arriveremo ancora uniti ai duecento anni di unità del paese, in cui le due abilissime mattatrici giocano sulle note di “O mia bela Madunina” a “O sole mio”, tradizionali cavalli di battaglia di Nord e Sud italia.