Accompagnare e sorreggere chi inizia una battaglia contro le mafie è un obbligo morale per tutti. E’ il messaggio di Mascaria il film che Rai 1 manda in onda il 23 maggio, nell’anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone, del magistrato Francesca Morvillo e dei loro agenti di scorta.
La pellicola, girata tra Calabria e Roma, prodotta da Rai Fiction e Red Film, diretta da Isabella Leoni e interpretata da Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura, Christian Roberto, Flavia Orecchio, Costantino Comito, Andrea Tidona, Gaetano Aronica, Fortunato Cerlino, racconta la vera storia di un uomo che, denunciando la mafia, ha subito la più grande delle ingiustizie: veder sporcata la propria onorata reputazione.
Un’opera che unisce tensione drammatica e una profonda riflessione sociale. Seguendo le vicende giudiziarie e umane del protagonista, il film mira a risvegliare coscienze e a celebrare il coraggio di chi si oppone alle ingiustizie, esplorando non solo le dinamiche della mafia e della giustizia, ma anche l’impatto devastante sulla vita familiare, offrendo uno sguardo intimo sul costo umano della lotta alla corruzione.
In dialetto siciliano “mascariare” vuol dire sporcare il volto, colpire colui che sta combattendo per la legalità. “Il mascariamento” non si pulisce mai. Pietro Ferrara, il protagonista del film, è un costruttore siciliano che per poter lavorare è costretto come tanti a pagare il pizzo. Ma un giorno si fa coraggio e denuncia. È una rivoluzione: i mafiosi che lo vessavano vengono arrestati e per la prima volta condannati a molti anni di prigione.
Di natura schivo e riservato, diventa il volto della clamorosa vittoria. La vendetta dei mafiosi arriva nel modo più subdolo quando il capomafia che per anni lo aveva taglieggiato lo accusa pubblicamente di essere stato suo socio in affari. Sono solo fandonie, puro fango, ma ormai Pietro è mascariato (calunniato) e incredibilmente viene rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Da accusatore è diventato imputato. E come tale deve difendersi, resistere: per sé, per i suoi dipendenti e soprattutto per la sua amata famiglia. Al suo fianco, in quella che diventerà un’estenuante battaglia giudiziaria, c’è l’avvocato Baldani, esperto in processi di mafia, che sarà costretto a ridefinire di continuo la propria strategia difensiva, diventando per Pietro una fonte di sostegno che va oltre il rapporto professionista – cliente.