Il dolore per la perdita di un figlio sembra perseguitare nella carriera di attrice Anna Valle, che torna in tv dall’8 febbraio per quattro prime serate su Rai 1 nei panni di Lea, che vive un nuovo giorno come infermiera di pediatria. Se nella precedente serie La Compagnia del Cigno aveva affrontato la morte della sua bimba di sette anni, qui è un’infermiera di pediatria che perde il bambino all’ottavo mese di gravidanza, e questo manda in crisi anche il suo matrimonio con un collega medico interpretato da Giorgio Pasotti. Ma, forse, farà nascere un rapporto speciale col fascinoso musicista, padre single di una piccola paziente, interpretato da Mehmet Günsür.
Un medical drama al femminile, sofisticato (ispirato al film Peace of Whoman), che mostra il dolore dei piccoli ricoverati in ospedale con un tocco di leggerezza, senza cadere nel patetico, girato a Ferrara da Isabella Leoni per Rai Fiction e Banijay Studios Italy.
Una storia semplice, che parla di amicizia, passione, paure, lacrime e risate, ma anche dell’ironia della vita. Una storia di rinascita, dove il lavoro e l’affetto dei colleghi aiutano a superare il dolore personale. Lea è riuscita a trasformarlo in un dono che la rende capace di empatizzare in modo speciale con i suoi piccoli pazienti e con i loro familiari. Ma le difficoltà non sono finite: si troverà difronte all’ex marito, appena rientrato dagli Stati Uniti e diventato nuovo primario del reparto di pediatria. Potrà rinascere l’amore tra loro?
La trama affronta anche le storie delicate e commoventi delle infermiere, degli OSS, dei dottori e dei piccoli pazienti che animano la vita dell’ospedale estense. Visto il tema e l’ambientazione questa fiction è dedicata al personale sanitario che sta eroicamente combattendo contro la pandemia.
“Stare accanto a chi sta male rendendogli la vita più leggera aiuta la protagonista a sostenere il peso di quella terribile perdita, ad andare avanti con il supporto affettuoso delle colleghe– spiega Anna Valle, presentando la fiction online con il cast -. Due infermiere di Bassano mi hanno aiutato a familiarizzare con gli strumenti pediatrici, a calarmi al meglio nella parte. Lea mi somiglia parecchio, è empatica, impulsiva ma consapevole delle sue scelte, appassionata del suo lavoro. Vorrei avere la sua spensieratezza, la sua sincerità un po’ sfrontata”.
“Mi sono laureato in medicina, potevo scegliere quella carriera ma è stato meglio fare l’attore, non sarei stato un bravo medico, non sopporto veder soffrire, soprattutto i bambini – commenta Pasotti -. Il dolore per la perdita di un figlio non investe solo la madre, è un tema poco trattato dalla tv. Lui vive la pediatria come rivalsa al lutto subìto che l’ha segnato, fa scelte anche sbagliate, ma è un essere umano e così viene dipinto”.
“Anche qui sono un musicista, come nella Compagnia del Cigno, un uomo libero che si è dedicato alla figlia, in cerca d’amore – spiega Mehmet -. Per Lea scatta una magia che gli dà completezza. Si aprono le porte del suo cuore ma poi le scelte saranno più complesse”.