Sarà dedicata al regista Carlo Lizzani appena scomparso la XIV edizione di Asiatica, Incontri con il cinema asiatico, il Festival diretto da Italo Spinelli, dal 12 al 20 ottobre 2013 alla Pelanda dell’ex-Mattatoio di Roma, a Testaccio.
Tante novità, 77 tra film, corti e documentari, tutti a ingresso libero, sottotitolati, che puntano una particolare attenzione alle rivoluzioni rubate, al mondo arabo, alla difficile condizione delle donne islamiche, con spazi anche per la videoarte e i concerti dal vivo. “Un Festival assolutamente necessario” sostiene l’assessore alla cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera, che si è battuta duramente per strappare i fondi per farlo vivere anche in questi tempi di crisi. “In quei paesi c’è ancora l’urgenza della comunicazione- spiega – questa kermesse è fondamentale per raggiungere l’empatia con realtà lontane, diverse dalla nostra, darci la possibilità di identificarci e capire, formare la coscienza per essere veramente tolleranti”.
Apertura speciale dedicata all’Iran sabato 12 alle 19.30 con il concerto del celebre pianista e compositore iraniano Peyman Yazdanian, autore di colonne sonore per registi come Abbas Kiarostami, Jafar Panahi, Asghar Farhadi e cinesi come Li You e Lou Ye. Seguirà la proiezione speciale del film ”Ragbar” (1971) il primo capolavoro, restaurato e molto amato da Martin Scorsese, di Bahram Bayzai, pioniere alla fine degli anni sessanta, del nuovo cinema iraniano. Da segnalare domenica 13 alle 17 l’incontro con l’antropologo Ashis Nandy, uno dei più stimati intellettuali indiani, sul tema della rappresentanza democratica dei diritti e tutela delle minoranze nel mondo globalizzato.
Un ricco programma, con 47 lungometraggi e 31 cortometraggi inediti del cinema indipendente asiatico alla presenza degli autori delle opere in competizione, provenienti da Afganistan, Bangladesh, Cambogia, Cina, Corea, Filippine, Giordania, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Irak, Kazakistan, Mongolia, Pakistan, Singapore, Siria,Taiwan, Thailandia, Turchia. Apre la competizione ”A Fallible Girl” di Conrad Clark su due giovani donne cinesi tra Dubai e Abu Dhabi, alle prese con le complicazioni della globalizzazione. Da segnalare ”Television” del bengalese Mostofa Sarwar Farooki; dalla Turchia ”Yozgat Blues” sull’amicizia tra un cantante cinquantenne fallito e la sua giovane allieva, promoter in un supermercato; ‘Snow on Pines” prima regia dell’attore-sceneggiatore Payman Maadi, rivelazione della nuova cinematografia impegnata iraniana. E ancora, dalla Corea del Sud ”The Stone” di Cho Se-rae, un mix drammatico tra regole del mondo del crimine e l’ etica del gioco; ”Possession” di Brillante Mendoza; lo sconvolgente ”Moebius” di Kim Ki-duck ; ”Soegija”, diario del primo vescovo cattolico in Indonesia, di Garin Nuogro. Tra i film fuori competizione ”Vara:A Blessing” di Khyentse Norbu e dall’India il pluripremiato ”Ship of Theseus” di Anan Gandhi.
Particolarmente ricco e intenso lo Sguardo Sul Mondo Arabo attraverso il documentario che si aprirà domenica 13 con il siriano ”Untold Stories” (alla presenza del regista Hisham al- Zoukie). Dall’Algeria ”Les jours d’avant” di Karim Moussaoui, ambientato alla periferia meridionale di Algeri nel fatidico 1993; ”Democracy Year Zero” di Amira Chebli, sulla rivoluzione tunisina dal gennaio 2008 alle prime elezioni libere del 2011; ”Bahrain The Forbidden Country”, il paese proibito della rivoluzione araba, della giovane regista francese Stephanie Lamorré (presente alla proiezione) con rare immagini, girate clandestinamente, della repressione “dimenticata” dai media;”Rafea Solar Mama”sulla prima donna beduina ingegnere di energia solare, di due registe egiziane, premiato al Sundance; ”Gaza Calling” su una famiglia considerata criminale dalle autorità israeliane perchè residenti a Gaza, quindi “infiltrati” nel loro stesso territorio. Dalla Palestina anche un ironico corto su cosa pensano dell’amore donne, giovani e meno giovani e”Buka Barane” sull’impatto della guerra tra l’esercito turco e la guerriglia dei curdi.
Non mancheranno tredici cortometraggi di videodanza del City Contemporary Dance Company di Hong Kong seguiti da dibattiti tra artisti e spettatori. Archivio a Oriente, creato in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà, diretto da Luciano Sovena, consentirà a registi asiatici di lavorare su materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce a Roma per creare ex novo dei cortometraggi. Spazio anche alla musica legata alle immagini con concerti, sonorizzazioni e performance sonore live di giovani musicisti dell’Università di Roma Tor Vergata. Tra le “chicche” la sonorizzazione dal vivo dei corti dei pionieri dell’ animazione giapponese degli anni ’20 e ’30. E ancora, dall’India i cortometraggi dello FTII (il Film and Television Institute of India con sede a Pune) per favorire lo scambio tra le principali scuole di cinema italiane e indiane.
Infine, i nove corti finalisti al festival di Bangkok e “Audiovisioni d’oriente” (www.insideoutplatform.org), sezione speciale della piattaforma di scambio culturale tra Italia e Cina con opere di Piero Chiariello, Igor Imhoff, Zhou Yi, Mario Raoli, Rebecca Ruige Xu, Lino Strangis, Miao Xiaochun, Zhou Xiaohu e Tian Xiaolei.