Un locale senza tempo dal sapore coloniale nel cuore di Roma, a due passi dalla Fontana di Trevi. Si chiama Baccano, ma il frastuono delle frotte di turisti che lo circondano resta fuori da questo sofisticato, quieto cocktail bar dai soffitti a cassettoni, ventilatori a pala, lucidi tavolini in legno.
Dietro al lungo bancone il barmanager Mario Farulla attinge al suo nuovo, specialissimo menù per dar vita a sofisticati drink ispirati alle principali scoperte scientifiche e culturali del secolo scorso come il cinema, il volo, il telefono, la penicillina.
Farulla si è impegnato nove mesi per mettere insieme una lista sorprendente, dove ogni bevanda si collega a una scoperta. Ogni ricetta ha una sua storia, che lui racconta in una sorta di diario segreto in cui si immagina testimone delle meraviglie del ‘900, con il suo bancone crocevia di clienti di varia provenienza e ceto con i loro racconti collegati alle scoperte tecnologiche di quel periodo.
Sfogliare le pagine di questo diario scritto a mano, arricchito da foto d’epoca, è un po’ compiere un tuffo indietro nel tempo per percepire le sensazioni che quelle scoperte potevano aver fornito. Ogni scoperta è seguita da una ricetta, dove nome e ingredienti sono connessi al tema.
Celebrare il Novecento con la sua modernità, significa implicitamente celebrare il bar e uno dei suoi protagonisti principali: il cocktail, bevanda ‘veloce’, essenziale, meno meditativa di un distillato o di un vino importanti, icona del progresso sviluppatosi nel secolo scorso. Non a caso Nikita Kruscev, definì proprio il Martini il massimo contributo americano alla cultura universale. E’ nel Novecento che trova la sua maturità, che diviene adulto e diffuso ovunque. Non è un caso che la frase “Agitato, non mescolato” di James Bond, riferita sempre a un cocktail, sia stata inserita nelle 100 migliori battute della storia del cinema dall’American Film Institute, divenendo leggenda.
Un sottile filo rosso collega il cocktail stesso alle scoperte tecnologiche che il menù di Baccano intende esaltare. I signatures non sono una semplice rivisitazione di misture del passato ma il frutto degli studi e delle conoscenze che oggi sono stati raggiunti. A dimostrazione di come anche il bar è, a suo modo, luogo di scoperte, di sperimentazione e di ricerca.