Sono trascorsi nove anni da quando l’immaginazione di Richard Linklater diede vita a Jesse e Celine ed al loro particolare ed innovativo amore durato solamente quattordici ore lungo le strade di una Vienna spontanea ed inaspettata (Prima dell’alba). Nove anni in cui il regista-autore ha avuto la possibilità di interrogarsi sull’evoluzione del rapporto fino a giungere a Prima del tramonto, film in cui torna a “giocare” con il destino sentimentale delle sue creature, offrendo ancora una volta la possibilità di assistere ad una delle più brillanti, anticonformiste e moderne commedie romantiche capaci di evolversi con brio ed intensità al di fuori di qualsiasi clichè. Certo l’intreccio narrativo non è denso di colpi di scena, ma è proprio nella semplice e naturale evoluzione dei fatti che si annida il fascino di questa vicenda. Celine (Julie Delpy) e Jesse (Ethan Hawke) si ritrovano in una libreria parigina, il loro amore acerbo ed entusiastico si è trasformato in un best-seller americano e nello stesso istante in cui i loro sguardi si incrociano si annulla improvvisamente la distanza in cui erano immersi fino ad un attimo prima. Questi i momenti fondamentali, i principi base sui quali il regista e gli sceneggiatori hanno orchestrato un andamento armonioso capace di discostarsi da qualsiasi regola stilistica. Se esistono delle norme precise attraverso le quali si dovrebbe giungere alla costruzione di un buona ed efficacie sceneggiatura Linklater, Julie Delpy e lo stesso Ethan Hawke hanno dimostrato come sia possibile ignorarle, seguire un percorso personale e riuscire ad affascinare lo spettatore.
Ben decisi nel voler rimanere distanti da qualsiasi enfasi narrativa e da una rappresentazione spesso volutamente eccessiva dal punto di vista emozionale, riescono nell’ardua prova di fotografare un sentimento nella sua non semplice evoluzione, riuscendo a toccare con forza la realtà. L’amore, il tempo che incalza ed una città in continuo movimento che sembra abbracciare e proteggere i due protagonisti: ecco gli unici punti di riferimento che costituirono il successo di Before Sunrise, e che meritano ancora oggi di essere considerati e rispettati, affidando all’elemento temporale un ruolo fondamentale. Questo si insinua nell’incontro tra i due protagonisti attraverso una sua determinazione precisa (Jesse deve prendere un aereo per gli Stati Uniti prima del tramonto) ma allo stesso tempo subisce una dilatazione inaspettata. Gli anni che hanno caratterizzato la loro separazione sembrano dissolversi, improvvisamente colmati da un confronto continuo tra due personalità diverse e comunque partecipi nel rintracciare il percorso evolutivo di un amore che fu giovane e passionale. Una ricerca ed un raffronto che si concretizza attraverso dei dialoghi ben lontani da un inutile ed enfatico romanticismo ma naturalmente schietti e vivaci, intelligenti e sagaci ma soprattutto tanto plausibili e possibili da riuscire a raccontarci e somigliarci, regalando la possibilità di assistere ad una favola realistica.
di Tiziana Morganti