La sexy soubrette recita al fianco di Emilio Solfrizzi
L’attento, fulminante sguardo dei fratelli Avati si è posato sullo spietato mondo degli show televisivi che riportano in auge vecchie glorie canterine finite nel dimenticatoio. Se sei così ti dico sì, distribuito dal 15 aprile da Medusa in 350 sale, prodotto da Pupi e Antonio Avati che l’ha ideato, sceneggiato con Claudio Piersanti, Guia Soncini ed Eugenio Cappuccio che ne cura la regia, riporta sul grande schermo la sensuale Belén Rodriguez nei panni praticamente di se stessa. Al fianco di Emilio Solfrizzi, il cantante Piero Cicala che spopolò negli anni ’80 e poi finì nel dimenticatoio, che viene tolto dalla naftalina per partecipare allo show musicale I migliori anni di Carlo Conti in prima serata su RaiUno.
Ingrassato, invecchiato e mezzo calvo, rassegnato a fare il cameriere nel ristorante marinaro dell’ex moglie (Iaia Forte) in un anonimo paesino pugliese che non perdona i fallimenti, dopo qualche tentennamento accetterà la sfida. A Roma incrocerà in albergo la superstar Talita Cortés (Belen) che se lo rimorchierà fino in Texas, come “regalo di compleanno” per la sua amica del cuore. Un’esperienza che servirà a Piero per riprendere fiducia in se stesso e tentare un’ultima carta nell’amato mondo della canzone, prima di chiudere definitivamente bottega. Una commedia più amara che dolce, che a tratti diverte ma ancor più fa riflettere sul cinismo oggi imperante, su quanto costi, dopo un grosso successo artistico, il fallimento.
Protagonista un bravissimo Solfrizi affiancato da una brava oltre che stupenda Belen. I due, raccontano, hanno aiutato gli autori a cucirsi addosso i loro personaggi che Avati aveva immaginato ancor più graffianti. «La mia Talita avrebbe dovuto somigliare a Paris Hilton, frivola, dispettosa, troppo diversa da me – spiega Belen -. Volevo un personaggio positivo, sono cresciuta con dei valori, soprattutto il rispetto per gli altri. La superbia e l’arroganza sono i peccati peggiori. Io sono più fragile, ho un cuore più grande del mio lato b». Che però, velato da un ridottissimo tanga, non sfugge a furbetti primi piani.
Solfrizzi ha amato subito il suo Piero: «Uno che non si è lasciato vincere dalla rassegnazione che viene dalla sconfitta – spiega -. Mi ha impegnato molto, anche a tavola, sono ingrassato otto chili. Per anni ho lavorato in piccoli locali di provincia, di artisti come lui ne ho conosciuti tanti, con le cicatrici ancora aperte. Mi è piaciuto raccontare la perfidia e la crudeltà del mondo dello spettacolo». L’attore pugliese assurto al successo con la fiction Tutti pazzi per amore, pensa spesso di sperimentare la regia, poi si spaventa, rimanda: «È un lavoro troppo complicato e faticoso – confida -, ma prima o poi…».
Tornando a Belen, la showgirl confida: «Recitare mi emoziona più che apparire in Tv. Uscire da me stessa per entrare in un personaggio più complesso è un lavoro forte, complicato, mi ha fatto bene. Fare televisione è un mestiere, recitare è un modo di vivere. Ma se mi chiamano attrice mi viene da ridere, rivedendomi non mi piaccio mai, se il personaggio mi somiglia troppo mi vergogno». Anche lei prova talvolta paura che tutto possa finire, di restare sola. “I problemi ci sono ma sotto i riflettori devi sempre sorridere ma, spente le luci, sono una ragazza come tante”. In ballo ora c’e’ una fiction: «Non mi riposo mai, è tanto che ho voglia di avere un figlio ma i contratti fioccano e la maternità slitta. Non penso come dico nel film di essere un’azienda per far soldi, voglio una carriera seria e lunga, ci lavoro molto, ho accettato la sfida, non è un passatempo. Peccato che ho trascurato la palestra e mi è sceso un po’ il lato b!».