Il Traditore di Marco Bellocchio fa l’en plein di David di Donatello e porta a casa sei statuette: film, regia, attore protagonista, Pierfrancesco Favino, e non protagonista Luigi Lo Cascio, sceneggiatura originale e montaggio. Gli tiene testa solo Pinocchio di Matteo Garrone con cinque David tutti tecnici (scenografia, effetti visivi, trucco, costumi e acconciatura).
La 65ª edizione degli ‘Oscar’ italiani, condotta in diretta da Carlo Conti su Raiuno ma con i candidati collegati dalle proprie abitazioni, per sottolineare che, malgrado il tragico stop al settore provocato dalla pandemia, il cinema non vuole morire, ma riaprire al più presto.
In apertura di serata la lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui si augura che il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sia capace di recuperare ispirazioni quindi tornare a sognare e a far sognare, che è la virtù principale del cinema. Poi il messaggio del ministro della Cultura Dario Franceschini che garantisce di voler proteggere davvero tutte le maestranze.
Per La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek due statuette: a Jasmine Trinca migliore attrice e al produttore. Tra gli altri premi quello andato a Valeria Golino come miglior attrice non protagonista per 5 è il numero perfetto di Igort mentre Il Primo Re di Matteo Rovere vince per la fotografia e la produzione. Emozionante la recente consegna del Premio alla carriera a Franca Valeri che a luglio compirà cent’anni e con estrema lucidità dice: “La comicità quando è fatta bene può anche commuovere”.