” Quando sono tornata dal mio viaggio in Africa, dove ho girato il documentario Il nostro Rwanda, ho riflettuto sul fatto di non aver mai avuto degli amici neri prima di quel momento. Ho cominciato a frequentarli, a parlare dei loro matrimoni misti e delle loro problematiche. Con stupore ho notato con quanta leggerezza e ironia ridevano di tutti i luoghi comuni che gli italiani raccontano sulle coppie miste. In quel momento è nata in me la necessità di fare questo film.” Dopo La Bestia nel cuore, Cristina Comencini torna al cinema con una commedia moderna e particolarmente attuale. Prodotto da Cattleya e distribuito da 01 Distribution con duecentocinquanta copie dall’11 gennaio, Bianco e nero percorre le problematiche strade del razzismo che si annida tra il perbenismo della società, passando per la vicenda personale di una coppia borghese assolutamente “tollerante” . Elena ( Ambra Angiolini ) ha fatto dell’Africa la principale ragione di vita. L’integrazione è presente nell’educazione della figlia Giovanna, nelle tematiche con le quali vorrebbe coinvolgere suo marito Carlo ( Fabio Volo ), ma soprattutto è ciò che la distanzia dai suoi genitori a cui non perdona una cameriera nera con tanto di grembiule bianco. Tutto sembra svolgersi tranquillamente fino a quando il “poco impegnato” marito cerca di recuperare il tempo perso instaurando una relazione con Nadine, una bellissima donna nera, moglie di un collega di Elena. Da quel momento in poi l’ordine prestabilito verrà sconvolto ed Elena sarà invasa venire da una serie di preconcetti che non credeva di possedere. Cristina Comenciniadotta un linguaggio lieve per mettere in luce una serie di sottintesi che compongono il sottotesto della così detta tolleranza. Nell’incontro scontro tra il mondo bianco e quello nero vengono messi in scena, quasi con ironico cinismo, una serie di figure retoriche che compongono la parziale conoscenza l’uno dell’altro. Totalmente privi di qualsiasi intenzione politicamente corretta, il quartetto Ambra Angiolini, Fabio Volo, Aissa Maiga e Eriq Ebouaney mettono in scena soprattutto la distanza che ancora sembra separare queste due realtà nonostante spesso si condivida una città, un lavoro od un quartiere.
Ad interpretare il personaggio più complesso, realmente diviso tra impegno umanitario ed un riscatto sociale capace di renderlo finalmente “migliore”, la Comencini ha chiamato Ambra Angiolini che, dopo la riuscita interpretazione in Saturno Contro di Ferzan Ozpetk sembra essersi affrancata dal suo passato di starlette televisiva. “Ferzan ha avuto il coraggio di farmi partire da zero, Cristina ne ha avuto ancora di più perché mi ha fatto continuare – ammette – Ma in tutte e due le occasioni mi sono sentita comunque molto amata. Sono stata fortunata ad interpretare due ruoli diversi tra loro. Mi ha affascinato l’idea di riprovare con un ruolo così quotidiano, anche privo di ironia, una donna che vive indossando una maschera per nascondere e veicolare tutte le sue manie.” Per i ruoli della giovane Nadine e di suo marito Bertrand la produzione è andata a cercare in Francia tra gli artisti della comunità senegalese, portando sugli schermi italiani per la prima volta due artisti completi come Aissa Maiga e Eriq Ebouaney. ” Esiste ancora un problema per quanto riguarda lo straniero. Anche in Francia, che è comunque abituata storicamente a ricevere più immigrazione, questo si può avvertire. – dichiara Eriq– Per assurdo la Francia è pronta ad accogliere tutti ma non è disposta a condividere un piatto di pasta. In Italia accade il contrario. Il paese non è disposto a tutta questa accoglienza, ma è pronto a dividere le proprie risorse.” Il film ha ottenuto il sostegno e l’appoggio dell’associazione AMREF, che è stata scelta come partner nella produzione e nella presentazione, collaborando alla realizzazione di alcune scene nei locali della sede di Roma e offrendo prodotti, fotografie e progetti utili al completamento della pellicola.
di Tiziana Morganti