Torna la commedia italiana e già lascia l’amaro in bocca. Tutte lo vogliono, diretto da Alessio Maria Federici con Enrico Brignano, Vanessa Incontrada e Giulio Berruti, prodotto dai Lucisano con Rai Cinema, apre mestamente gli schermi autunnali con 350 copie.
Malgrado il tema delicato sviluppato da tre donne (Alessandra Di Pietro, Valentina Gaddi, Maria Teresa Venditti) sulla mancanza di orgasmo che affligge un’alta percentuale di popolazione femminile, il film non scade mai nella volgarità o nel turpiloquio. Ma non decolla, forse perché la paura di scivolare nello scurrile ha bloccato la comicità nelle loro penne. Sprecato anche stavolta l’impegno del bravo Brignano, che continua a non far quadrare i suoi conti artistici col grande schermo.
Nel film lui lavora in un negozio di animali, che qui abbondano tra orango, maialini e maialoni, pappagalli parlanti e cani vari da tolettare. Per un errore di persona viene scambiato per un Gps (generoso partner sessuale) in grado di risolvere il grave problema, dalla snob e frigida Incotrada, che lo ingaggia sperando in un amplesso liberatorio, dopo i ripetuti rapporti anorgasmici col fidanzato bellissimo e rampante, che incredibilmente mollerà per il coatto ma tenero “lavacani”.
L’idea di partenza era buona, ma i lunghi dialoghi in auto tra Brignano e un Orango umaneggiante che fanno da filo conduttore, rendono il film lento e noioso. Nessun guizzo neppure nei dialoghi con gli amici del bar, tra cui Andrea Perroni e Massimo Bagnato, star di fortunati cabaret televisivi.