“Sono nato con le stimmate dello spettacolo”. Pippo Baudo calcò il primo palcoscenico a 7 anni, nel teatrino della sicula Militello, sua cittadina natale, nei panni del figlioletto di Santa Rita. E ora festeggia in Rai 60 anni di carriera e 83 di vita dicendo: “Anche da dietro le quinte vorrei continuare a raccontare l’Italia”.
Stasera su Rai1 in prima serata a fargli gli auguri in diretta nello show Buon Compleanno….Pippo, tanti tra i vip che ha “inventato” in questo oltre mezzo secolo di onorato servizio televisivo di cui ancora detiene lo scettro, tra impeccabili conduzioni degli sfavillanti varietà ormai defunti, dispensando sprazzi di quella cultura pop che via via andava sottolineando i cambiamenti epocali del nostro stivale.
Negli studi Fabrizio Frizzi a ripercorrere le tappe salienti della carriera del principe dei conduttori televisivi, tra filmati d’epoca e memorabili gag, si alterneranno tra gli altri dal vivo star come Gorgia, Jovanotti, Pausini, Tatangelo, D’Alessio, Albano e Romina, accompagnati dall’orchestra di Bruno Biriaco, i colleghi Magalli, Firello, Cuccarini, Hunziker, Ficarra e Picone. “Festeggiamo il Pippesimo” conia per l’occasione l’inarrestabile Fiorello. “E’ il papà che ci ha lanciato” conferma Massimo Lopez, “Sempre leale” ci tiene a sottolineare Giorgia, “E’ stato l’università della mia vita” sottolinea Gigi D’Alessio, “ricordo le sue ramanzine, fondamentali” aggiunge Lorella Cuccarini, “Saremo sempre al suo fianco come lui lo è stato con noi” promettono Albano e Romina.
“Pippo è la storia della Rai, un pezzetto della nostra identità” sottolinea il direttore di Rai1 Teresa De Santis. “ Era nel suo Dna, il suo secondo nome è Rai-mondo – scherza il vice direttore della rete Claudio Fasulo-, in lui ci sono le basi della tv italiana, ne ha ‘inventato’ le colonne”. Ma lui, pensando al proliferare inarrestabile di canali-spazzatura, non gliele manda a dire: “La Rai ha l’obbligo di alzare il livello, dare la vera televisione. Il mio programma del cuore resta Novecento, ma ora bisogna raccontare il 2000, c’è tanto da spiegare ai cittadini. In sessant’anni la tv ha perso l’ingenuità nel raccontare l’Italia agli italiani, ma la storia non si ferma, si deve prendere spunto dal passato per disegnare prospettive per l’avvenire”.
Lui ringrazia tutti, per primo l’amico fraterno Pippo Caruso di cui sente ancora forte la mancanza, la fedele segretaria Tina che gli cura il lavoro e anche il fisico, persino i giornalisti, talvolta non troppo teneri con lui ma sempre al suo fianco nei momenti professionali meno felici. Momenti che oggi non vuole ricordare. “Sono sereno, in pace, dormo bene, non ho angosce, in Rai ho fatto tutto quello che volevo, non è necessario che appaia ancora in video. Non ho rimpianti ma gioie, gioie, gioie, se poi arriva anche la riconoscenza è un premio in più, come una sorpresa che trovi dentro l’uovo di Pasqua”.