Fino a che punto ci si può spingere per proteggere la propria famiglia? Un interrogativo che accenderà sicuramente il dibattito tra gli spettatori di Vostro Onore, l’intenso e intrigante legal drama psicologico in quattro puntate, in onda da lunedì 28 febbraio in prima serata su Rai 1. Un ottimo adattamento per il pubblico italiano della serie israeliana Kvodo, coprodotto da Rai Fiction con Indiana Production e la regia di Alessandro Casale, che mette al centro della delicata vicenda un maturo e incisivo Stefano Accorsi nei panni del giudice Vittorio Pagani rispettato per la sua integrità e il suo giovane, maldestro figlio (Matteo Oscar Giuggioli). Il magistrato, in corsa per la carica di Presidente del Tribunale di Milano, è vittima suo malgrado di un profondo e complicato caso di coscienza che scatena in lui un drammatico conflitto morale.
La recente scomparsa della moglie ha complicato il già difficile rapporto con suo figlio Matteo. Ma quando quest’ultimo, guidando senza patente, investe con la macchina della madre il giovane esponente di una famiglia criminale, Pagani prevede da parte loro una vendetta esemplare contro suo figlio, se scoprissero che è lui il colpevole dell’incidente. Per proteggerlo, dunque, lo stimato giudice si avvia a infrangere quella legge di cui era stato fino allora fedele paladino. Le sue discutibili scelte provocano una reazione a catena che finisce per travolgere anche le altre persone a lui care coinvolte.
Il regista e gli sceneggiatori riescono a coinvolgere il pubblico nelle vicende straordinarie con cui si confrontano i due protagonisti e gli altri personaggi della serie, stimolando numerosi e inquietanti interrogativi sul confine tra il bene e il male, tra la giustizia e la violazione delle norme per urgenti necessità. La cinepresa di Casale ben descrive, al di fuori dei soliti schemi, l’interazione della criminalità organizzata con il tessuto socioeconomico di una città come Milano (teatro del racconto), senza l’uso di una violenza eccessivamente spettacolarizzata, ma insinuando un continuo e quasi subliminale senso di pericolo. E, soprattutto, mettendo a fuoco le emozioni di un “uomo di legge” costretto domandarsi cosa è disposto a fare per proteggere suo figlio dalla violenza cieca della vendetta.
Un dramma familiare con i toni del giallo, dove amore, odio, amicizia, tradimento, sono le tante anime di una bella serie che mette a fuoco il disorientamento degli adulti nei confronti dei figli in un mondo dove si coltivano inquietudini. “Salvare la vita di un figlio è nell’istinto primordiale di un genitore – commenta Accorsi, padre di un adolescente, presentando la serie online con il cast -. Posso giustificare il suo comportamento umano ma non quello legale, comunque non è diabolico, è come una palla di neve che rotolando diventa una valanga. Una storia condivisibile, coinvolgente, piena di sfumature, che mi ha lasciato con parecchi interrogativi”.