Ansia, Invidia, Noia, Imbarazzo. Sono i protagonisti dell’attesissimo Inside Out 2 nelle sale dal 19 giugno. A nove anni dal primo capitolo questo effervescente, esilarante film d’animazione, diretto dal debuttante alla regia Kelsey Mann, vuole insegnare ai giovani a gestire senza troppe paure le nuove emozioni che li invadono nel passaggio dall’infanzia alla pubertà. Pilar Fogliati, Deva Cassel, Sara Ciocca, Marta Filippi e Federico Cesari doppiano i nuovi personaggi di questo secondo capitolo, prodotto dai Pixar Animation Studios con Walt Disney Pictures. La protagonista Riley ha tredici anni, è diventata adolescente e Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, i “guardiani” delle sue emozioni di bambina, vengono scalzati da nuovi, invadenti, aggressivi inquilini. La convivenza si dimostra subito complicata durante un campo estivo dedicato allo sport , nel quale Riley dovrà dimostrare di essere all’altezza per entrare nella squadra di hockey del suo nuovo liceo.

“La pubertà è un caos” sottolinea un cartello appena la ragazzina diventa adolescente. Va al campus di hockey con le sue migliori amiche ma non esita a mollarle per far squadra con ragazze più grandi, già affermate e molto cool. Nel momento cruciale della pubertà, lo sport diventa lo spazio di crescita e scoperta di un nuovo sé. “È un’ isola della vita – spiega il produttore Mark Nielsen, presentando il film a Roma con il regista e i doppiatori – ma è anche un mondo dominato da competizione, gioco di squadra”. “Ci sono molti film che affrontano l’adolescenza attraverso l’amore – aggiunge il regista– ma guardando le mie foto di bambino ho capito che odiavo le attenzioni altrui, non mi sentivo mai all’altezza. Da questo senso di inadeguatezza abbiamo sviluppato la storia”. Come nel primo film, anche qui è stato fondamentale l’apporto degli psicologi che hanno collaborato all’edizione italiana.

“Gli adolescenti hanno l’ossessione di conoscersi e sapere come sono fatti – commenta Fogliati-. Che si parli di ansia è importante, nessuna emozione è cattiva, ma devi capire come gestirla. Per noi trentenni, l’ansia è un argomento centrale, perciò non ho avuto difficoltà a capire i problemi di Riley”. La diciassettenne Sara Ciocca è Riley: “Sono confusa come lei, vivo nel disordine mentale. È un periodo in cui non capisci niente, ti chiedi chi stia pilotando la tua mente, sei sempre in imbarazzo. Interpretarla è stata un’esplorazione interiore”. Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, non ha faticato a dar voce alla noia. “Mia mamma mi ha insegnato il suo valore, serve a riflettere, aprire la mente, pulire le idee. Lei e mio padre hanno sempre avuto aspettative su di me, ma mi hanno insegnato a seguire i miei desideri e i miei bisogni. Ho 19 anni, alla nostra età cambiamo continuamente”. Marta Filippi è Invida: “Spesso ha un’accezione negativa, in realtà in lei c’è ammirazione. È disegnata più piccola perché si sente inferiore, guarda tutti dal basso, si sente inadeguata, anela modelli di ragazze cool”. I silenzi di Imbarazzo sono di Federico Cesari: “È l’emozione su cui si fonda il nostro lavoro, ti fa confrontare con te stesso, ti riporta all’essere bambino, a esplorare libertà”.