“A quel pubblico che vede un solo film all’anno, questa volta consiglierei di vederne due”. Questo l’efficace quanto sintetico “spot”, proposto da Rocco Papaleo per lanciare un nuovo ed inaspettato film di Natale. Commediasexi ( in sala dal 15 dicembre con 350 copie) s’inserisce come un vero e proprio outsider all’interno della consueta battaglia cinematografica delle feste, portando una ventata di novità tra la ben nota coppia, oramai scoppiata, Boldi/De Sica. Diretto e scritto da Alessandro D’alatri, nonché interpretato da un parter di attori conclamati ( Sergio Rubini, Margherita Buy, Stefania Rocca, Rocco Papaleo, Michele Placido) accanto ai quali s’inseriscono personaggi prettamente televisivi come Paolo Bonolis e Elena Santarelli, il film si caratterizza come una miscela ben dosata tra il noto umorismo italico ed una sottile esamina sociale, che da sempre ha determinato la riuscita ed il successo della classica commedia all’italiana. Certo stupisce trovarsi di fronte ad un regista comeD’Alatri ( Casomai, 2001, La febbre, 2005 ) che, dopo aver solamente sfiorato alcune atmosfere tipiche del genere nelle sue esperienze precedenti, ora sceglie di immergersi totalmente in una avventura nuova ed inaspettata. ” La commedia ha dei ritmi e delle regole ben precise da rispettare. – chiarisce D’Alatri – Si deve lavorare sempre qualche ottava al di sopra della realtà. Ma il fatto stesso che sia rappresentazione, interpretazione e non specchio della vita concreta, ti permette di lavorare su degli eccessi concedendoti delle giocose licenze.” Appurato che può essere molto divertente pensare e costruire una commedia, non bisogna perdere d’occhio le motivazioni che hanno in parte guidato ed ispirato la volontà del regista nel proporre un’opera comunque diverso dal suo background. ” Questo film nasce dall’esigenza di mantenere un contatto con il pubblico. I così detti intellettuali in questi anni hanno commesso l’errore di chiudersi nei salotti, criticando i gusti della massa e lasciandola in balia di essi. Semplicemente sono rimasti nella loro roccaforte non avendo il coraggio di proporre una alternativa, dei nuovi gusti. Partendo dal presupposto che non si può fare il cinema se non dialogando con il popolo, questo film è stato realizzato per rispondere a delle necessità espresse, cercando di apportare qualche cosa di nuovo.”
Effettivamente, la vicenda proposta ed i personaggi costruiti con particolare attenzione riversano sullo schermo un’immagine od un riflesso del nostro paese particolarmente attuale, attraverso un linguaggio che, rinunciando a mettere in mostra il festival della volgarità gratuita tanto cara agli esperimenti cinematografici di Neri Parenti, dimostrano la valenza e l’importanza di un’ottima scrittura che non punisce, ma esalta il ritmo comico. Tra onorevoli dall’immacolata facciata ( famiglia perfetta, devozione religiosa e credibilità politica) ma con giovane amante al seguito, soubrette ben disposte nei confronti di una rapida ascesa verso il successo, un’anonima famiglia travolta per caso dall’ondata della notorietà e sedotta dalla visibilità mediatica tra ospitate tv e serate organizzate nei locali, per finire con mogli belle e sofisticate che tradiscono e casalinghe sciatte e paranoiche che, una volta tradite, riscoprono l’importanza di una seduta dal parrucchiere, D’Alatri dimostra come il talento possa arrivare anche dai luoghi meno cinematografici. ” Questo film l’ho scritto pensando a Paolo. Fin dall’inizio sapevo che se lui non avesse accettato non avrei potuto trovare altra alternativa.” Bonolis, conosciuto soprattutto come conduttore ed autore televisivo dalla sciolta parlantina, stupisce e sorprende, mostrando una particolare attitudine cinematografica ed offrendo un nostalgico e dolce ricordo di Alberto Sordi. ” Mi hanno già chiesto se per caso, nella costruzione del mio personaggio io non abbia un po’ strizzato l’occhio a Sordi. In realtà si è trattato di una vera e propria paresi. Io non sono un attore, ma la maggior parte della mia memoria cinematografica è legata proprio ai film di Alberto che ho visto e ricordo da romano. Evidentemente queste atmosfere non hanno fatto altro che attecchire profondamente in me.” E a chi chiede della guerra al box office con gli altri due film di Natale ( Olèe Natale a New York) Alessandro D’Alatri guarda al futuro proponendo un nuovo genere dal gusto antico. ” Invece del solito film panettone questa volta ho voluto proporre il cinema pandoro, per tutti coloro che, stanchi dei canditi, desiderano assaggiare un gusto diverso.”
di Tiziana Morganti