Le repliche estive di fiction di successo hanno riportato alla ribalta interpreti come Emilio Solfrizzi, che da un po’ di tempo non appare in tv. L’attore pugliese ha per il momento sterzato verso il palcoscenico per aprire la stagione del Teatro Quirino di Roma dove, dall’8 al 20 ottobre, dirige e interpreta Anfitrione, una delle commedie più celebri di Plauto con, tra gli altri, Simone Colombari, Sergio Basile, Rosario Coppolino.
La trama ruota attorno a un soldato di nome Anfitrione e al suo servo Sosia, che tornano a casa dopo una lunga campagna militare. Tuttavia Giove, affascinato dalla bella moglie di Anfitrione, Alcmena, decide di assumerne l’aspetto per conquistarla. Nel frattempo il vero Anfitrione ignaro, si scontra con Sosia e si sviluppano una serie di equivoci, situazioni buffe e colpi di scena. Inganni che creano una girandola di situazioni esilaranti in cui i personaggi si confondono sulla vera identità di chi hanno di fronte offrendo al pubblico uno spettacolo spassoso e leggero.
Un’opera incredibilmente divertente ma anche una fonte preziosa e importante per il suo valore storico-linguistico che può essere usata come lente attraverso cui analizzare e commentare la contemporaneità.
Insomma, un Plauto modernissimo: quante volte pensiamo di aver di fronte qualcuno ed invece abbiamo di fronte qualcun altro sbagliando le nostre valutazioni? O viceversa: quanto spesso non siamo all’altezza dei ruoli che gli altri ci danno? Questo ormai accade tanto nella vita vera, quella di tutti i giorni, quanto (se non soprattutto) in quella digitale, quella dei social.