Il suono di un organo solenne, una poesia recitata da lei, la Diva Definitiva. Sono la traccia introduttiva del nuovo EP di M¥SS KETA Il Cielo non è un limite. Un vero manifesto, una chiamata rivolta alle menti più aperte e visionarie per gettare il cuore oltre l’ostacolo, per ricominciare a sognare e creare nuovi immaginari, costruire nuove utopie.
La rapper-punk icona del pop sulle scene dal 2013 presenta online il nuovo lavoro in uscita il 13 novembre solo in digitale con IslandRecords/Universal Music Italia. Lo definisce “Un inno a superare i propri limiti” mostrandosi ai giornalisti collegati come sempre celata dietro a occhialoni scuri e mascherina che però ormai è un emblema sanitario per tutti e che secondo lei “ti fa sentire più libera e può nascondere mille verità”.
Una Myss affilata, tagliente, arrabbiata ma più signora, che guarda dal vetro di un grattacielo. L’ispirazione le è venuta ascoltando Raffaella Carrà, Loredana Bertè, Grace Jones madrina spirituale di questo EP composto da sette tracce nuove di zecca che raccontano l’aria e il cielo, ambientate negli anni ’90 ma con suoni allora futuristici. “Durante la chiusura dalle finestre vedevamo il cielo come incorniciato in un quadro, ho cercato di renderlo illimitato” racconta.
Un EP dalle sonorità estreme, dalla vocalità molto recitata, con un parlato particolare per ogni canzone, che esplora lingue come il tedesco, l’inglese, il greco antico. Protagonisti gli eroi e le eroine di questo nuovo Medioevo digitale che spingono all’estremo le loro passioni, come i riders sottopagati, schiacciati dalle odierne potenze economiche che li sfruttano. Conclude l’EP il brano Due, con una Myss Keta sguaiata, ipercarica, con in chiusura un jingle-rave che riassume il suo pensiero sul sovraeccitato e accelerato mondo contemporaneo.
Hanno cercato di porle limiti, ma lei non ci sta. “Quando esprimi concetti fastidiosi e chiedi di essere rispettata è ovvio che cercano di ingabbiarti, ma finchè non ledo qualcuno io proseguo per la mia strada”.