Una scintillante, sorridente e determinata Paola Cortellesi coinvolge le colleghe Valeria Golino, Claudia Gerini, Sonia Bergamasco, Giovanna Mezzogiorno, Jasmine Trinca nell’ intenso, toccante, feroce monologo Dissenso Comune che punta il dito sulla dignità spesso calpestata delle donne.
Inizia così la grande festa del cinema italiano premiato con i David di Donatello 2018, condotta da Carlo Conti in diretta su Rai1.
Luca Zingaretti è il primo ad aprire la busta con il nome di Claudia Gerini vincitrice come attrice non protagonista per Ammore e malavita. Standing Ovation per Stefania Sandrelli che riceve il David speciale alla Carriera e dice: “Il cinema fa talmente parte della mia vita che questo è il simbolo della realizzazione di un sogno che ho cominciato nel 1961. E’ come festeggiare le nozze d’oro di un matrimonio riuscito”. Poi premia come miglior attore non protagonista il grande Giuliano Montaldo per Tutto quello che vuoi: “Ho cominciato 68 anni fa a fare cinema da attore con Lizzani in Banditi –commenta ironico lui – finalmente come attore mi premiano, se lo avessero fatto prima avrei scelto questo noiosissimo mestiere invece di quello faticosissimo del regista”.
Conti annuncia che dal 9 al 12 aprile torna CinemaDays per andare al cinema pagando solo 3 euro, poi chiama sul palco Steven Spielberg dicendo: “Nessun altro regista merita come lui un premio alla carriera, è una leggenda vivente del cinema, 4 premi Oscar”. A consegnargli la preziosa statuetta è la sempre affascinante Monica Bellucci. Lui ricorda i leggendari maestri del cinema italiano che hanno ispirato durante tutta la sua carriera, ricorda gli immigrati italiani come Coppola, Scorsese, che hanno cambiato il cinema mondiale, polemizzando sulla mai candidatura agli Oscar di Lina Wertmuller. “Vidi Roma la prima volta attraverso gli occhi di Fellini che mi dette preziosi consigli. Per conquistare il pubblico, mi disse, devi essere il pubblico, l’ho preso alla lettera, ho una foto con lui da 45 anni appesa nel mio ufficio. Anche oggi che ho sette figli- dice – penso sempre a quel bambino con la telecamera regalata dal papà”. Il suo consiglio a un giovane regista debuttante? “non ascoltare consigli ma ascoltare la sua voce interna”. Considera un onore premiare Donato Carrisi come miglior regista esordiente per La ragazza nella nebbia, che afferma “senza le donne non ci sono le storie”.
Roberto Bolle tutto di scuro vestito premia come miglior attrice protagonista Jasmine Trinca per Fortunata, e lei augura alla figlia di crescere forte, libera e coraggiosa.
Altro David speciale alla carriera va all’attrice californiana settantaduenne premio Oscar Diane Keaton, tutta di nero vestita con tanto di maxi bombetta in testa e svariate catene con grosse croci al collo. Conti commenta il suo stile inconfondibile e lei: “Sono sexy le donne con abiti maschili? Forse sono più nota per i miei cappelli”. E via ai ricordi: “Ho incontrato Al Pacino nel Padrino e mi sono innamorata di lui – racconta -, nel secondo Padrino continuavo a essere innamorata di lui, e pure nel terzo, è uno dei grandissimi attori. Essere qui mi ricorda una vecchia canzone che parlava di Roma e ve la canto” e intona Fontana di Trevi, poca voce ma aggraziata. Consegna il David a Renato Carpentieri come miglior attore protagonista di La tenerezza. Lui, lacrime agli occhi, dice emozionatissimo: “Grazie, grazie, grazie. La tenerezza è una virtù rivoluzionaria”. Rivolto a registi e produttori aggiunge: “il rischio ogni tanto fa bene, ci sono un sacco di attori bravi”.
Spetta a Pierfrancesco Favino premiare il trentaquattrenne italoamericano Jonas Carpignano, come miglior regista per A chambra sulla comunità rom. Il pezzo forte della serata è il miglior film italiano 2018 consegnato dalla neo presidente dell’Accademia del Cinema Piera Detassis a Ammore e Malavita dei Manetti Bros. E siamo perfettamente d’accordo.